in basso a destra: V. Bolaffio
Ritratto femminile di donna seduta frontalmente. Ha capelli e occhi neri e sta sorridendo. Indossa una camicetta rossa e una gonna blu indaco. Le mani poggiano in grembo e indossa la fede. In alto a destra si scorgono le foglie di una pianta con dei fiorellini rosa. Lo sfondo è indefinito di colore bruno.
Pia Bolaffio Müller, cugina di Vittorio, nacque a Lubiana nel 1885, un anno dopo il trasferimento del padre Vittorio Bolaffio (fratello di Amodio) nella città carniola. Nel primo decennio del secolo sposò il dottor Eugenio Müller e rinsaldò i legami con i parenti di Gorizia. I Müller, come risulta dall'articolo di Dario de Tuoni (1923, p. 15), possedevano anche altri due dipinti di Vittorio: Vecchio con corvo (Montenero 1975, n. 37) e I capricci del bimbo, di ubicazione sconosciuta. Il ritratto della cugina può essere datato ai primi anni del secondo decennio, dopo il soggiorno parigino (1909 – 1911 circa) e probabilmente prima del viaggio in Oriente (1913). In questi anni l'artista si dedicò, infatti, prevalentemente al ritratto, un genere che forse gli aveva fatto scoprire Amedeo Modigliani a Parigi. La sorridente figura femminile campeggia su un fondo neutro di una calda tonalità brunacea con un’inquadratura quasi da studio fotografico, impressione accentuata dalle foglie e dai fiori in alto a destra che lasciano ambiguamente sospesa la definizione dell’ambiente come interno od esterno. Questo spazio sospeso, pregno dell’impalpabile calore di una agognata intimità familiare, esalta la rassicurante vitalità della donna con il sorriso aperto e lo sguardo dolce, diretto, emotivamente coinvolgente ed indissolubilmente legato alla morbidezza materna del corpo. La figura, resa con il rosso squillante della camicetta ed il blu indaco della gonna, esalta la valenza costruttiva della forma affidata al colore, mentre la sinuosa e marcata linea di contorno ne rafforza l’intensità espressiva. Il linguaggio pittorico dialoga in modo complementare con la componente psicologica, raggiungendo una fusione ideale ed una profondità di visione che, riflettendo l’anima del pittore, coglie la realtà senza residui del suo modello. (DELNERI 2007, p. 136)
Delneri A., Schede, in La Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, Vicenza 2007
Vittorio Bolaffio, Vittorio Bolaffio: disegni e dipinti, Venezia 1999
Vittorio Bolaffio, Vittorio Bolaffio 1883 – 1931, Trieste 1975
de Tuoni D., Vittorio Bolaffio, in Crepuscolo, Trieste 1923, 15 ottobre
Pinacoteca estate, Pinacoteca d'estate. Viaggio nel primo '900. Opere della Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, s.l. 2010