Composizione n.3, dipinto, Tavagnacco Guido, XX

Oggetto
dipinto
Soggetto
vaso con fiori
Autore
Tavagnacco Guido (1920/ 1990)
Cronologia
1975 post - 1980 ante
Misure
cm - altezza 100, larghezza 80
Codice scheda
OA_53907
Collocazione
Udine (UD)
Palazzo Antonini Cernazai
Collezione dell'ex Consorzio universitario del Friuli
Iscrizioni

Vaso di fiori stilizzato: la composizione è giocata con pochi colori che in parte si ripetono in bande orizzontali come sfondo; il vaso è definito dal colore scuro.

L’opera raffigura dei fiori di girasole posati sullo schienale di una sedia bianca, con un drappo nero come unica zona scura del quadro. Lo sfondo è suddiviso in un campo grigio-verde nella parte alta e uno ocrea in quella bassa; non è chiaro se intende suggerire uno spazio fisico definito, una parete o un paesaggio estremamente semplificato. Il dipinto fa parte di una nutrita serie di composizioni dello stesso tema dipinte da Tavagnacco, con poche varianti. Quello dei girasoli è un soggetto molto amato dagli artisti friulani della sua generazione, di cui si ricordano Zigaina e Celiberti. La solarità di queste pitture può essere riconducibile a quel viaggio compiuto da Tavagnacco in Spagna, dove, lasciando momentaneamente da parte l’influenza del paesaggio friulano, egli assorbe il calore del sole mediterraneo, con la sua luce accecante che irradia i campi dorati iberici. All’insegna di un neorealismo che l’artista ha definito nostalgico e lirico, Tavagnacco lavora il soggetto semplificandolo, portandolo all’essenziale. Le teste dei girasoli si dissolvono nella materia luminosa stesa sulla tela con colpi di pennello sintetici e misurati. Uno strepitio di sfumature gialle, che sembrano emanare luce propria, sfalda le forme ai limiti dell’astrazione, come quando, infastiditi dall’illuminazione eccessiva, si socchiudono gli occhi fissando un’immagine variamente alterata. La macchia nerastra del panno servirebbe a smorzare l’effetto dirompente della luce, permettendo alla vista di riposare. Un simile effetto è ravvisabile anche in quadri come "Raccolta di girasoli" (1974) e "Composizione" (1980), quest’ultimo particolarmente affine al presente dipinto, in altri casi, invece, è appiattito dal colore di sfondo, come in "Girasoli su campo rosso" (1976). Pur tenendo conto dell’apporto delle avanguardie alla maturazione dell’arte, la pittura di Tavagnacco non rinuncia a quel «patrimonio di tradizioni» che l’artista ha appreso e che ritiene ancora valide per il proprio percorso artistico. Come infatti ha scritto, «non mi è stato possibile rinunciare, a quel nucleo costruttivo figurativo od ossatura che porto in me e che mi è stato dato dalle mie esperienze. I miei cieli e le mie stagioni, le ho condotte con tenacia, in profondità, senza sbandamenti o improvvisazioni, ma con il proposito di semplificare il discorso, di portarlo all’essenziale, affidando al colore che per me è uno degli elementi essenziali che compongono il dipinto […]. La abbagliante luminosità della Spagna lentamente assorbita dopo il 1962, e anche della Dalmazia, ha fatto si che la corporeità dei fiori, cardi, girasoli, ecc., venisse a sbiadirsi e lasciare solo l’orma e a diventare in certi felici momenti, luce, atmosfera, aria purificata» (Guido Tavagnacco, Io, Pittore, in Vito Sutto (a cura di), Guido Tavagnacco...tracce poetico figurative, catalogo della mostra Guido Tavagnacco il segno e il colore, 30 maggio-12 ottobre 2007, Piazzale Oberdan, Trieste 2007, p. 8). (a cura di Matteo Colovatti, 2017)

BIBLIOGRAFIA

Guido Tavagnacco Tracce, Guido Tavagnacco. Tracce poetico figurative, Trieste 2007

Guido Tavagnacco, Guido Tavagnacco: artista nella resistenza: "verso la luce novella", Pasian di Prato (UD) 2005

Tavagnacco G./ Checchi L.E., Giacomo Bront, Roma 1980