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L'angelo, in piedi su un piedistallo di fattura recente, volge il capo a sinistra e porta una mano al petto, mentre con la destra regge il portacero. Il volto paffuto, dalle gote rosate, è sottolineato dai lunghi capelli inanellati in grosse ciocche mosse dal vento. Sul capo è fissata un'aureola rotonda traforata. La veste a maniche corte, un tempo completamente dorata a foglia, è aperta sul davanti e lascia scoperta la gamba sinistra dal ginocchio in giù, mentre avvolge parzialmente l’altra, scendendo dietro fino ai piedi. Le ali spiegate erano anch'esse completamente dorate, ad eccezione degli orli blu e rossi delle grandi piume che le costituiscono.
Sfuggiti sinora all'attenzione degli studiosi, l’angelo in esame e il suo pendant sono stati pubblicati ed esposti per la prima volta in occasione della mostra "Il Tesoro Minore del Duomo di Santa Maria Assunta" (2005), con una collocazione cronologica intorno alla metà del XVII secolo e un’attribuzione ad artista vicino a Girolamo Comuzzo, molto attivo nella Gemona di quegli anni (M. De Re 2005, pp. 25-26). Eseguite nel rispetto di modelli assai diffusi nelle botteghe d’intaglio locali e non tra Cinque e Settecento, le sculture possono essere confrontate, in particolare, con i due Angeli realizzati nel 1590 da Giovanni Antonio Agostani per la Pieve di San Lorenzo in Monte a Buja, oggi nel Museo Diocesano di Udine, caratterizzati tuttavia da una maggiore raffinatezza d’intaglio. Le sculture possono essere verosimilmente identificate con quelle citate nella seicentesca chiesa della Madonna di Loreto (Marioni Bros 1988, p. 187, n. 1518), dove, secondo alcune testimonianze locali, erano collocate sulla trave posta al di sopra grata che precedeva l'altare dedicato alla Vergine titolare della chiesa (De Re 2005, p. 26).
De Re M./ Croatto S., Catalogo, in Il tesoro minore del duomo di Santa Maria Assunta, Gemona 2005
Marioni Bros L., Inventario dei beni culturali mobili ricoverati nei depositi del Museo diocesano di Udine dopo il terremoto del 1976 (schede), in Un museo nel terremoto, Udine/ Pordenone 1988