La scena è suddivisa in due ordini. In primo piamo troviamo a sinistra san Giovanni Battista con l'attributo dell'agnello e san Bernardino in abiti francescani. A destra è raffigurato san Michele che trafigge il demonio con la lancua e con la mano sinistra regge la bilancia. Alle spalle dell'Arcangelo è dipinta santa Chiara con l'ostensorio tenuto con la mano destra. Al centro dei due gruppi di figure, sono presenti dei putti musicanti. Nel secondo ordine troviamo alla sommità di una scalinata e dietro una balaustra, la Vergine Maria con lo sguardo rivolto al cielo, le braccia incrociate al petto e sopra la colomba dello Spirito Santo. Ai lati, sono dipinti i dodici apostoli.
La pala è con ogni probabilità da identificarsi con l'opera assegnata da Cavalcaselle a Eugenio Pini e segnalata nella sacrestia della chiesa di san Francesco (CAVALCASELLE 1973, pp. 257-258). Forse sitratta di un dipinto commissionato per l'altare dello Spirito Santo all'interno della cappella di san Michele, o per all'altare di san Giovanni Battista. Dal punto di vista stilistico, la tela, simmetrica e affollata nella composizione, sembra risentire della lezione del Pordenone, non prescindendo probabilmente da una visione diretta della Pentecoste dipinta nel 1952 da Giuseppe Moretto in particolare nella disposizione degli apostoli lungo la balaustra (VISENTIN 2002, p. 215).
Visentin M., Schede, in La Galleria d'Arte Antica dei Civici Musei di Udine. Dipinti dal XIV alla metà del XVII secolo, Vicenza 2002, I