nell'angolo inferiore destro: N.° 37
Il disegno presenta in basso a destra la numerazione rossettiana "N.° 37" ed è perciò il primo esemplare della serie Marsand, citata da Rossetti nel suo catalogo edito nel 1822, all'interno della Collezione terza, ai numeri 37-69 della sezione iconografica. Questo studio preparatorio per l'incisione del Gandolfi (cfr. schede S nn. 3793, 3798, 3799, 3817) che compare nel I volume delle Rime, affiancata a p. xxxv dove iniziano le "Memorie della vita di Francesco Petrarca ch'egli stesso ne lasciò scritte nelle opere sue latine" è di Gaetano Bozza. Esso copia un Ritratto di Petrarca in affresco della fine del '300, oggi conservato nel Palazzo Vescovile di Padova: attribuito nel corso del tempo a Guariento, Altichiero e ora a Jacopo Avanzi, il ritratto è un frammento di una più vasta composizione andata perduta già nel '500, che decorava una parete della casa canonicale del poeta presso la cattedrale di Padova (cfr. Trentin 1990; Floriani 1993). Come afferma lo stesso Antonio Marsand nelle "Dichiarazioni ed illustrazioni storico-critiche del ritratto di F. Petrarca" presenti nel I volume delle Rime (p. 345), egli fece trarre al Bozza "i contorni di tutta la grandezza del dipinto", e in seguito dal disegno fece fare "una miniatura sopra pergamena di quella dimensione, in cui doveva essere inciso", che però non si è conservata.
Floriani G., Francesco Petrarca Memorie e cronache padovane, Padova 1993
Trentin V., Vita di Francesco Petrarca, in Franciscus Francesco Petrarca ad Arquà, Padova 1990