La prima tavoletta vede a destra la figura in piedi di san Fortunato in abiti da diacono, rivolto verso sinistra, di fronte ad un gruppo di sette persone, tra le quali una giovinetta con le mani giunte, in atto di protezione. L'ambientazione è al chiuso, all'interno di una stanza delimitata da un pavimento rosa-arancio e una parete scura. La tavoletta centrale illustra l'episodio leggendario del miracolo dell'impiccato legato al culto di san Giacomo. Sulla destra,un gruppo di sei persone attorno ad una tavola imbandita con al centro un piatto con un pollo nero vivo. La scena si svolge all'interno di un ambiente sopraelevato su tre gradini e delimitato da due colonne di marmo rosse su alto basamento e da un tendaggio verde. A sinistra sullo sfondo, caratterizzato da un'ambientazione paesaggistica, appeso ad una corda, pende l'impiccato. Sulla sinistra in primo piano, un albero frondoso. La terza tavola raffigura il martirio di sant'Ermacora con il santo crocifisso sulla sinistra e a destra un gruppo di otto persone, tra cui un bambino ignudo, che osserva e commenta la scena. L'ambientazione è all'aperto tra alberi frondosi.
Le tre tavolette facevano presumibilmente parte di una predella di un altare ligneo con pala dipinta. La loro provenienza in museo è sconosciuta. Dopo varie ipotesi sulla paternità delle tavole, probabilmente sono attribuibili a Sebastiano Secante il Vecchio in base ad analogie stilistiche con altre predelle da lui eseguite per le chiese di san Biagio a Cividale del Friuli e a Lestizza (BERGAMINI 2002, p. 140).
Bergamini G., Schede, in La Galleria d'Arte Antica dei Civici Musei di Udine. Dipinti dal XIV alla metà del XVII secolo, Vicenza 2002, I