Arlecchini e pulcinella spillano la birra da un tino, dipinto

Oggetto
dipinto
Soggetto
figure mascherate
Cronologia
1960 post
Misure
cm - altezza 120, larghezza 211
Codice scheda
OA_29603
Collocazione
San Vito al Tagliamento (PN)
Palazzo Tullio Altan
Collezione privata Altan Renzo
Iscrizioni

in basso a sinistra: F. Pittino

Il pannello rettangolare in compensato non è incorniciato. Una maschera di Balanzone, seduta a sinistra, brinda con uno stivale di birra spillata da un piccolo tino tenuto sottobraccio, nel mezzo un grande tino con lo stemma della birreria, a destra un arlecchino e un Pierrot seduti cantano brindando con due boccali di birra, ai loro piedi un damerino settecentesco sdraiato e appoggiato a un tino beve da un bicchiere.

Il pannello raffigurante maschere che brindano con boccali di birra spillati da un tino, posto al centro della composizione, fu eseguito da Fred Pittino per la ristrutturazione dei saloni della birreria Moretti in piazzale XXVI Luglio, come l'altro pannello raffigurante L'Idilio campestre. Si può datare dunque al 1960 ed è contemporaneo alle decorazioni progettate da Ernesto Mitri, artista con cui Pittino lavorava anche nella preparazione dei cartoni per la Scuola Mosaicisti di Spilimbergo. Per la stessa birreria Moretti Fred Pittino aveva realizzato nel 1952 il rivestimento ceramico della colonna all'ingresso con motivi animali e maschere di gusto affine a quelle del pannello. Il pannello è l'esatta traduzione del bozzetto dall'identico soggetto, realizzato a tempere e chine acquerellate su carta (Figure mascherate, tempere e chine acquerellate su carta, 19x35). Realizzata su committenza di Lao Menazzi Moretti l'opera riprende i temi delle maschere, specie Arlecchini e Pulcinella, sviluppati da Pittino fino agli anni Ottanta. I soggetti tipici della commedia dell'arte sono liberamente interpretati e adattati alle situazioni contingenti. Con ironia Pittino collega arlecchini e pulcinella all'atmosfera allegra e gioiosa della birreria. Come scrive Aldo Rizzi i soggetti mascherati sono interpretati in chiave cromatica e "gli consentono di usare tutto il ventaglio cromatico, nei registri più audaci, in un fuoco pirotecnico di tonalità grondanti di luce, che è autentica gioia di raccontare, bisogno sincero di divertire" (Aldo Rizzi, 1988, p. 44).

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BIBLIOGRAFIA

Ernesto Mitri, Ernesto Mitri Graffiti e decorazioni, Pasian di Prato (UD) 2000