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in basso: S. CARLO BOROMEO ARCIVESCOVO DI MILANO CONF. PROTEGE LA/ COMPAGNIA DI S. ORSOLA E PROMUOVE NELL'ITALIA IL NUOVO ISTITUTO.
San Carlo Borromeo è ritratto a mezza figura, di tre quarti, mentre medita con il Crocifisso in mano. Sul tavolo che gli sta davanti sono appoggiati un teschio e un libro, Sullo sfondo un vaso in pietra è collocato sopra un parapetto, oltre il quale si scorge il cielo annuvolato.
Il dipinto faceva parte della serie di diciotto quadri che ornavano le pareti interne della chiesa conventuale di S. Orsola. Il santo era molto caro all'ordine delle Orsoline per la predilezione manifestata nei loro confronti. Quantunque il naso adunco e la barba corta e ispida siano tratti della tipologia fisionomica sancarlina, il Lichtenreiter propone qui una variante iconografica inconsueta al Borromeo e peculiare, piuttosto, a San Luigi dei Francesi (Antonello, 1996, p. 103).
Antonello A./ Klainscek W., I Lichtenreiter nella Gorizia del Settecento, Monfalcone (GO) 1996