in basso a destra: Annibale Strata / 1854
Il dipinto, di grandi dimensioni, raffigura, entro un paesaggio roccioso, un uomo vicino ad una donna in vesti orientali, mentre una terza figura femminile si nasconde dietro alcuni massi. Sul fondo si intravede il mare e una barca a vele spiegate che sta per salpare.
L’episodio, di difficile identificazione, denota un carattere orientalista particolarmente in voga, in quegli stessi anni, anche a Venezia dove Annibale Strata aveva studiato presso la locale Accademia di Belle Arti nel corso del quinto decennio, allievo di Odorico Politi e Ludovico Lipparini. La tela, che denota un’esecuzione alquanto impacciata e una stesura pittorica opaca e sorda al richiamo della luce, fu eseguita nel 1854, quando ormai il suo artefice aveva terminato il proprio percorso formativo, ma risiedeva ancora tra le lagune. L’artista, però, aveva sempre mantenuto buoni rapporti con Gorizia dove era giunto nel 1833 dalla natia Cagliari, al seguito del padre Carlo Benedetto, allora impegnato come attore brillante in una compagnia teatrale. Dalla città lagunare il pittore aveva inviato già una tela raffigurante San Luigi per la chiesa della Castagnevizza, dono del conte di Chambord, mentre nel 1847 era stata la volta del Ritratto di Luca Markich per il refettorio del medesimo monastero. Nelle collezioni museali si conservano, inoltre, altre opere dell’artista tra cui un dipinto con Marco Polo che reca sul retro l’iscrizione: “Ad incoraggiamento / de’ giovani artisti / benemeriti, alunni dell’Accademia / Veneta / il Governo provvisorio ordinava / Annibale Strata / eseguiva / Venezia, Agosto 1849”, tela probabilmente destinata alla decorazione delle sale dell’istituzione accademica (Cossar 1948, p. 342). (GRANSINIGH 2007, p. 100). L'opera è stata donata dal conte Pietro Orsini.
Gransinigh V., Schede, in La Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, Vicenza 2007