La decorazione raffigura illusionisticamente una cupola ottagonale con motivi di grottesche, un poggiolo con finestroni alternati a colonne e inferiormente un ballatoio quadripartito da gruppi di aste e bandiere.
Tommaso Türk, pittore udinese attivo a Zara, Spalato e altri paesi della Dalmazia, avrebbe restaurato intorno alla metà dell'Ottocento gli affreschi del Fischer, aggiungendo le prospettive architettoniche del soffitto dello scalone (Bartolini-Bergamini-Sereni 1983, p. 259). Questa notizia, desunta ad alcuni scritti di A. Picco, è confermata dal Saccomani, il quale scrive che nel palazzo eseguì decorazioni il pittore Tomaso Tirch (scrivendo il nome secondo la pronuncia, Saccomani 1878, p. 14). La decorazione fu commissionata dalla famiglia Antonini, che furono proprietari del palazzo dal 1696 al 1899 quando divenne sede di una filiale della Banca d’Italia.
Bergamini G., Le dimore Antonini, in Gli Antonini: cittadini di Udine, signori di Saciletto (secoli XV-XX), Udine 2016
Asquini L./ Asquini M., Andrea Palladio e gli Antonini. Un palazzo romano nella Udine del Cinquecento, Monfalcone (GO) 1997
Bartolini E./ Bergamini G./ Sereni L., Raccontare Udine Vicende di case e palazzi, Udine 1983
Saccomani M., Il ristauro della Loggia comunale di Udine e gli artisti friulani, Udine 1878