Intonazione generale molto luminosa e colori chiari e delicati. La Vergine a sinistra indossa una veste rose e un manto azzurro intenso; il sacerdote al centro porta un'ampia veste rosa e bianca e un copricapo a turbante rosa e rosso; san Giuseppe a destra è avvolto in un manto giallo oro e tiene nella mano sinistra la verga fiorita. Il fondo è color senape e si rischiara attorno al volo di cherubini in alto a destra.
Il pittore veneziano Giovanni Battista Pittoni, dopo un iniziale accostamento ai drammatici impianti chiaroscurali del Piazzetta e del Bencovich, si orientò, a partire dagli anni 30 del Settecento, verso l'esempio di Sebastiano Ricci. Creò quindi composizioni più mosse e articolare, schiarendo la tavolozza e ambientando i suoi personaggi in scenografie complesse e ricercate. Questa tela, ancora molto semplice nell'impianto, negli atteggiamenti dei personaggi, nell'ambientazione, è interessante per la gamma cromatica molto luminosa e per gli accostamenti delicati di tinte chiare e vivaci, che probabilmente già risentono dell'esempio del Ricci. L'opera fu recuperata da Ranieri Mario Cassar in casa dei baroni Delmestri.
Pinacoteca Musei, Repertorio di ulteriori opere della Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, in La Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, Vicenza 2007
Coronini G., Il Settecento goriziano, Gorizia 1956
Cossar R.M., Storia dell'arte e dell'artigianato in Gorizia, Pordenone 1948