in basso a sinistra: F. Malacrea/ 12.63
Su uno sfondo neutro di una parete sono appesi ad un chiodo due uccelli: una ghiandaia per il becco e un uccellino più piccolo per una zampa con la testa rivolta verso il basso. Poggia la testa e le zampe anteriori su un piano una lepre la cui parte posteriore del corpo è rivolta in alto come se fosse appesa.
Francesco Malacrea "famoso per la frutta che tornò poi copiosa sulle tele dell'allievo suo Enrico Hohenberger” (G. Montenero 1968, p. 147), fu autore anche di nature morte con selvaggina, in cui si dimostrò, come in questa tela, sensibile ed attento osservatore degli animali; si veda soprattutto la resa estremamente morbida del pelo della lepre. Di origine friulana, Malacrea visse e operò a Trieste. Da vivo ebbe fama solo nella sua città e dopo la sua morte fu completamente dimenticato fino al 1941 quando si allestì a Venezia una mostra retrospettiva che fece conoscere ed apprezzare la sua opera alla critica nazionale.
Pinacoteca Musei, Repertorio di ulteriori opere della Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, in La Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, Vicenza 2007
Firmiani F./ Molesi S., Catalogo della Galleria d'Arte Moderna del Civico Museo Revoltella, Bergamo 1970
Montenero G., Nella città del realismo borghese il fiore della desolazione fantastica, in Quassù Trieste, Bologna 1968
Cossar R.M., Storia dell'arte e dell'artigianato in Gorizia, Pordenone 1948