Il ritorno, dipinto, Cenisi Raoul, XX

Oggetto
dipinto
Soggetto
paesaggio con figura
Autore
Cenisi Raoul (1912/ 1991)
Cronologia
1934
Misure
cm - altezza 86.5, larghezza 67.5
Codice scheda
OA_8075
Collocazione
Gorizia (GO)
Palazzo Attems Petzenstein
Musei Provinciali. Pinacoteca
Iscrizioni

Paesaggio con figura di uomo ripreso di spalle in basso e al centro della composizione. L'uomo è di fronte all'ingresso di un muretto di recinzione per accedere ad un vialetto sul quale, a sinistra, si affaccia una casa. La casa è fiancheggiata da due alberi spogli. A sinistra, fa da quinta un alto muro. Sullo sfondo s'intravvede un paesaggio collinare.

Trasferitosi nel 1924 a Gorizia, compì gli studi classici e si avvicinò al gruppo futurista. Presentò per la prima volta le proprie opere al pubblico nell'ambito della “I Esposizione del GUF” di Gorizia del 1932. L'anno successivo partecipò, sempre a Gorizia, alla “III Esposizione Provinciale Sindacale di Belle Arti” e, a Roma, alla “I Mostra Nazionale d'Arte Futurista”. Fu presente alla mostra universitaria triestina del 1934, dove le sue opere vennero selezionate per i “Litorali dell’Arte e della Cultura” di Firenze, e divenne uno dei principali animatori del gruppo universitario goriziano organizzando e partecipando alle mostre del 1936 (in quest’occasione disegnò anche la copertina del catalogo), del 1937, 1938, 1939, 1941 e 1942. Nel 1936 fu presente alle mostre futuriste di Lonigo e di Sistiana (mostra del GUF). Negli anni Trenta, Cenisi si dedicò anche alla letteratura scrivendo racconti, poesie, testi teatrali e collaborando ad alcune riviste locali. Dal 1939 al 1940 prestò servizio militare in qualità di ufficiale alpino e venne mandato sul fronte greco-albanese con la brigata Julia. Nel 1944 compose insieme a Crali e Marinetti le Aeromusiche d'alfabeto in libertà. Nel 1948 espose alla “Mostra Regionale d'Arte Moderna” a Gorizia e nel 1955 alla “Mostra Nazionale della Caricatura” di Trieste. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta fu presente alle esposizioni organizzate dall'Associazione degli Artisti Isontini. Nel 1975 il “Centro Stella Mattutina” di Gorizia ospitò una sua antologica, curata da Fulvio Monai. L'anno successivo realizzò le Stazioni della Via Crucis per la chiesa del Sacro Cuore a Gorizia. Nel 1979 tenne una mostra personale alla Sala Comunale d'Arte di Trieste. Nel 1985, nella mostra Frontiere d'Avanguardia – Gli anni del futurismo a Gorizia, allestita a Palazzo Attems di Gorizia, furono esposte le opere dei suoi esordi. Una selezione delle sue opere fu presentata anche alla mostra “Le arti a Gorizia nel secondo 900”, svoltasi nel 1987 al Centro Friulano Arti Plastiche di Udine. Nel 1990 presentò i suoi lavori alla mostra “Futurismo Veneto”, tenutasi a Padova e curata da Crali. Nel 1992, ad un anno dalla sua scomparsa, i Musei Provinciali di Gorizia gli dedicarono un'ampia retrospettiva, poi trasferita al Centro Friulano Arti Plastiche di Udine. Il dipinto, donato dall’autore al Museo della Redenzione di Gorizia nel 1936, fu esposto alla seconda “Mostra collettiva di pittura, scultura e fotografia”, organizzata da Crali e Cenisi sotto l’egida del GUF ed inaugurata il 21 aprile 1936 nelle tre sale della Bottega d’Arte. L’esposizione era corredata da un doppio catalogo riportante all’inizio due scritti-manifesto firmati “Tullio Crali da Igalo” e “Raoul Cenisi da Sebenico” in cui i due artisti esprimevano la propria concezione sull’arte. Nella pubblicazione, l’elenco delle opere in mostra era corredato da una brevissima spiegazione di ciascun dipinto ed Il ritorno era così commentato da Cenisi: “Silenzio di cose abbandonate. L’uomo ritorna e nel vuoto è senza speranza”. Per Cenisi la mostra, alla quale partecipava con quattordici dipinti e diciotto disegni, fu un successo che lo impose all’attenzione del pubblico, sottraendolo al ruolo gregario rispetto a Crali. Il favore con cui il giovane artista veniva accolto era esplicito nell’articolo – non firmato – pubblicato su «Il Gazzettino» dell’8 maggio 1936 (pag. di Gorizia) in cui si riportava: “Nella seconda sala regna la solitudine ed il misticismo. Uomini vaganti e sparuti, alberi nudi, case mute e vuote, lande desolate, fenomeni strani: ecco la fisionomia di questa Natura che il pittore R. Cenisi svela in scene e quadri avvincenti. Forme nuove in un mondo ignoto nel quale il pittore vive soltanto in momenti di sogno e ne ritrae gli aspetti con animo da poeta. Non si deve ricercare una somiglianza tra questa natura e quella visibile che ci circonda. Il pittore ha forgiato le cose secondo un mondo interiore che supera ogni ragionamento e ogni artificiosità. La sua pittura risponde a una ‘ verità ideale ‘ che è una sintesi di realtà fugaci e sovrapposte l’una all’altra. L’invenzione artistica è il risultato di una scelta particolare di elementi essenzializzati atti ad esprimere il contenuto intimo delle emozioni e di ogni consistenza concreta del mondo. Solo con la purezza dell’anima si può comprendere la voce muta di questi quadri”. Bruno Passamani (Dall’alcova d’acciaio al Tank ai Macchi 202, in Frontiere d’avanguardia. Gli anni del Futurismo nella Venezia Giulia, Gorizia 1985, p. 56) osservava che la collettiva del GUF goriziano del 1936 “accostando le due personali di Cenisi e di Crali, ne evidenziava la distanza delle posizioni, ormai definitivamente inconciliabili: da un lato il rovello di meditazioni intimiste, le nostalgie d’assoluto e il pessimismo radicale di Cenisi, dall’altro l’ansia di superare il contingente per lanciarsi nell’utopia di Crali”. Il dipinto qui considerato esprime compiutamente la poetica di Cenisi a metà degli anni trenta, quando l’artista rimaneva legato al Futurismo solo in quanto movimento d’avanguardia, in contrapposizione allo stagnante conformismo dei benpensanti. In quest’opera si precisa, infatti, la dimensione visionaria ed il simbolismo metafisico che traducono metafore letterarie e meditazioni esistenziali in sintesi plastiche di matrice novecentista.

BIBLIOGRAFIA

Delneri A., Schede, in La Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, Vicenza 2007

Novecento Gorizia, Il Novecento a Gorizia. Ricerca di una identità. Arti figurative, Venezia 2000, Arti figurative

Raoul Cenisi, Raoul Cenisi. Dal Futurismo agli anni Novanta, Monfalcone (GO) 1992

Impressioni Mostra, Impressioni sulla III Mostra d’arte del G.U.F. “Guido Resen”, Gorizia 1937

Catalogo Mostra, Catalogo della mostra collettiva, Gorizia 1936