Anziana in costume dalmata, dipinto, Galli Emma, XX

Oggetto
dipinto
Soggetto
ritratto di donna
Autore
Galli Emma (1895/ 1982)
Cronologia
1950 post - 1960 ante
Misure
cm - altezza 49, larghezza 41
Codice scheda
OA_7843
Collocazione
Gorizia (GO)
Palazzo Attems Petzenstein
Musei Provinciali. Pinacoteca
Iscrizioni

in basso a destra: E. Galli

retro, sul cartone: Emma Gallovich

Su uno sfondo decorato con motivi tessili dai toni degli ocra si staglia il ritratto a mezzo busto di una anziana donna in posizione frontale. Ha lo sguardo vacuo e indossa un fazzoletto nero annodato dietro la nuca e un abito nero. Porta un orecchino di metallo a cerchietto. Il volto è rugoso e i capelli sono grigi con scriminatura centrale.

Triestina, ma di origini istriane, Emma Galli ebbe la sua prima formazione artistica nel capoluogo giuliano con “il maestro Garzolini, specialmente nel ritratto, e nella scuola di Zangrando e di Grimani, coi quali attinse alle componenti venete e soprattutto monacensi della loro pittura, e infine con Agio Orell” (Feresin 2008, p. 18). Dopo gli studi magistrali, si iscrisse alla Kunstgeweberschule di Monaco (1918-1921) e nel 1928 all’Istituto d’Arte di Firenze, dove si specializzò nel nudo e nell’anatomia umana. A Firenze vi rimase sino all’anno seguente e si cimentò anche nella tecnica dell’affresco. In seguito alla morte del padre giunta nel 1925, si trasferì a Gorizia nei primi anni ’30 dove si dedicherà prevalentemente alla ritrattistica producendo opere di grande fedeltà fisionomica e di attenta introspezione psicologica. Illustri furono le sue committenze nel corso degli anni, dai Sindaci goriziani, agli arcivescovi, ai Presidenti della Cassa di Risparmio di Gorizia, tanto da divenire la ritrattista cittadina ufficiale. Accanto a questo genere, la Galli si cimentò nella produzione di arte sacra. Numerosissime sono le pale d’altare con figure di santi e scene del Vecchio e Nuovo Testamento, mosaici e vetrate che sono andati a decorare gran parte delle chiese goriziane e dell’attuale Slovenia. Realizzò anche le stazioni della via Crucis, per la cappella della casa di riposo “Angelo Culot”, per la chiesa dell’Immacolata e per il convento di Santa Maria Assunta a Gorizia, e per la Chiesa Parrocchiale del Sacro Cuore a Trieste. Gli ultimi tredici anni della sua vita, conclusasi nel 1982, li trascorse tra la casa di riposo “Angelo Culot” e il suo studio in Corte San Ilario continuando a dipingere. In questo ritratto, la pittrice ha reso con grande abilità l'espressività dello sguardo assorto dell'anziana donna, la cui sapiente resa chiaroscurale descrive i tratti rugosi del volto.

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BIBLIOGRAFIA

Feresin V., Emma Galli Gallovich. Pittrice, Gorizia 2008

Pinacoteca Musei, Repertorio di ulteriori opere della Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, in La Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, Vicenza 2007

Arti Gorizia, Le arti a Gorizia nel secondo 900, Udine/ Gorizia 1987

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