in basso a destra: V. Bolaffio
Ritratto maschile in posizione frontale, seduto su una sedia di legno con braccioli. Il volto e lo sguardo sono rivolti verso il riguardante. Indossa abito scuro con cravatta nera a righe bianche orizzontali. Lo sfondo è abbastanza indefinito dai toni azzurro-grigi e rosa. L'interessante ritratto può essere accostato ai più riusciti ritratti di Bolaffio e giustifica l'impressione di A. Morassi (1932) secondo cui "nei ritratti egli espresse forse il lato più vivo e più umano della propria arte". Eccezionale l'introspezione psicologica realizzata non solo nei tratti del volto aperto, nello sguardo intelligente e penetrante, ma anche nel gesto delle belle mani intrecciate e nell'atteggiamento pacato di tutta la figura sottolineato dall'impaginazione generale del quadro.
Il dipinto, citato da de Tuoni nel 1923, fu esposto per la prima volta alla sesta edizione della sindacale triestina nel 1932 e rimase di proprietà della famiglia Morpurgo sino al 1970, quando venne donato ai Musei Provinciali di Gorizia dalle sorelle di Carlo, Lidia e Bice. Carlo Natan Vita Morpurgo (Trieste 1890 - 1944) discendeva dal ramo triestino della famiglia che, con a capo Isacco, aveva costituito alla fine del Settecento una delle prime banche private della città giuliana. Carlo fu dirigente della Banca Commerciale di Milano ed in seguito (1939 - 1944) segretario della comunità israelitica triestina; durante le persecuzioni razziali assunse le responsabilità affidategli sino al sacrificio della vita. In questo straordinario ritratto Bolaffio adotta un’inquadratura leggermente obliqua, quasi da posa “fotografica” per afferrare la realtà del modello, sviscerando nella postura e nei tratti fisionomici anima e vissuto. L’intensità del volto è resa con una pittura in cui ogni segno affronta la dimensione umana del soggetto ritratto in un dialogo serrato che vincola la componente psicologica al mezzo pittorico in una ricerca etico – espressiva. Con realismo sincero ed affettuoso, l’artista fissa sulla tela la profondità ed il calore dello sguardo di un uomo dotato di straordinaria sensibilità e capacità di comprensione. L’ambiente è ridotto all’essenziale con l’intonaco azzurro della parete di fondo suddivisa in riquadri appena visibili, la macchia di rosso a destra che accende le tonalità fredde del grigio e dell’azzurro conferendo nitore formale e volumetria alla figura modellata con il colore. Nella presentazione dell’artista alla Prima Esposizione Goriziana di Belle Arti (1924), Antonio Morassi, curatore della mostra e del catalogo, tracciava indelebilmente le linee di interpretazione dell’opera di Bolaffio, indicando l’afflato umano ed il dolore universale quali ispirazioni prime e totalizzanti della poetica dell’artista: “Se infatti l’arte del Bolaffio è secca, tagliente e tormentata, in compenso essa afferra il senso profondo della natura con una evidenza reale e tangibile”. Con mirabile sintesi Morassi descriveva poi il dono di ritrattista di Bolaffio: “Il pittore afferra il suo modello e lo studia come un problema di esistenza. Nasce l’opera da un’analisi dei tratti fisionomici e delle attitudini personali: e la somiglianza fisica e metafisica è allucinante. L’uomo e li, fisso che pensa. Pensa al passato e all’avvenire, al suo tormento, alla sua speranza”. (DELNERI 2007, p. 140)
Pinacoteca estate, Pinacoteca d'estate. Viaggio nel primo '900. Opere della Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, s.l. 2010
Delneri A., Schede, in La Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, Vicenza 2007
Vittorio Bolaffio, Vittorio Bolaffio: disegni e dipinti, Venezia 1999
De Vecchi F., Vittorio Bolaffio, in Shalom Trieste: gli itinerari dell’ebraismo, Trieste 1998
Damiani L., Arte del Novecento in Friuli. Il liberty e gli anni Venti, Udine 1978, I
Montenero G., Catalogo, in Vittorio Bolaffio 1883-1931, Trieste 1975
Vittorio Bolaffio, Vittorio Bolaffio 1883 – 1931, Trieste 1975
Mattioni S., Gli esemplari (caratteri e ritratti triestini). Vittorio Bolaffio, in La Porta Orientale, Trieste 1960, a.30, sett.–ott.
Cozzani E., Vittorio Bolaffio, in L'Eroica, Milano 1932, aprile - maggio
de Tuoni D., Vittorio Bolaffio, in Crepuscolo, Trieste 1923, 15 ottobre
Morassi A., Vittorio Bolaffio, in Catalogo della VI Esposizione d’arte del Sindacato Regionale Fascista Belle Arti della Venezia Giulia, Trieste 1932