collage, Patrone Carlo

Supporto di carta avorio dove vi sono incollati quattro frammenti di carta ossidata. Ogni brandello è inframezzato da un segno a matita.

Carlo Patrone fu un medico anatomopatologo che a partire dal 1978 esordì alla Galleria Plurima di Udine con la sua particolare arte lontana dai processi pittorici tradizionali. Intorno alla metà degli anni Ottanta elaborò una particolare tecnica che prevedeva la lavorazione della carta sino alla sua lacerazione. Ciò avveniva attraverso due fasi: la prima con un trattamento della carta con ossidati che la ammorbidivano rendendola molto fragile, e una seconda fase con l’utilizzo di vari acidi che portavano nella superficie della carta delle mappe normalmente non visibili ad occhio nudo. Attraverso questi procedimenti, Patrone voleva dimostrare la possibilità di fare pittura senza i metodi tradizionali ma con procedimenti che modificano la materia. L’opera “Senza titolo” del 1986 ne è un esempio dove vediamo quattro brandelli di carta lavorata con i procedimenti suddetti incollati su un supporto cartaceo di color avorio, inframmezzati da un segno a matita. (continua in Annotazioni)