Volume verticale dalla forme curveggianti. In basso è presente in rilievo il muso di un drago di cui si distinguono gli occhi, le orecchie e i denti aguzzi. Da esso fuoriesce infatti il corpo della crivapeta rappresentato come un elemento fluttuante che si innalza, dilatando e restringendo le sue morbide masse.
Lo scultore rielabora il soggetto della crivapeta, creatura mitica delle Valli del Natisone. Questo personaggio femminile viveva in modo selvaggio, in grotte presso corsi d'acqua. Aveva un brutto aspetto e soprattutto le punte dei piedi girate al contrario. Pur conoscendo molte cose aveva un carattere dispettoso e malvagio. Badel si concentra su questa caratteristica, trascurando la descrizione fisica, e rappresenta la crivapeta nel momento della sua nascita, dalla bocca di un mostro, metafora delle forze oscure, descritto in basso con denti ferini.Ne deriva una figura indistinta, allungata e fluttuante, colta nell'attimo prima che assuma la propria fisionomia.Egli realizza un volume dai piani lisci e curveggianti in cui evidente è il moto ascensionale accentuato dai profili ondulati.La ricerca plastica di Badel trascura i dettagli realistici per privilegiare, attraverso una sintesi volumetrica, la trattazione della forma, evidenziata da piani curvi e dinamici e dalle superfici lisce.
Agostinelli F., Primo simposio internazionale di scultura lignea. 2003, Manzano (Ud)/ Terzo di Aquileia (Ud) 2003