A Pesariis di Prato Carnico, una delle località del comune montano che ha mantenuto maggiormente intatti i caratteri architettonici locali, al civico 37 si trova Casa Bruseschi. L’abitazione, fin dal XVII secolo appartenuta all’omonima famiglia, una delle più antiche e importanti del paese, nel 1963 è stata donata alla Parrocchia dall’ultima proprietaria Dorina Bruseschi. Al suo interno oggi ospita il Piccolo museo della casa carnica che testimonia la vita domestica di una famiglia facoltosa, ma pur sempre legata al mondo agricolo, come si evince dallo stavolo collocato a “L” rispetto all’abitazione. La ricchezza di questa realtà museale è l’aver mantenuto inalterati i caratteri di una specifica tipologia di abitazione carnica del Sei-Settecento, così come il suo interno, contraddistinto dall’arredo e dalle suppellettili originali e dal patrimonio di documenti, fotografie, dipinti e corredi appartenuti alla famiglia. Non dunque ambienti ricostruiti, ma presentazione di un ambiente familiare rimasto intatto.

Il progetto generale di catalogazione

La catalogazione dei patrimonio di Casa Bruseschi è stata attuata dal Centro regionale tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio del decennio successivo, quando i progetti seguivano criteri topografici e i risultati del lavoro venivano divulgati nei Quaderni monografici, editi fino al 2001. L’attività ha considerato sia gli edifici, abitazione e stavolo, che il ricco patrimonio conservato. La scheda A – Architettura in particolare mette in risalto gli elementi edilizi distintivi, mentre le schede dei beni mobili consentono la conoscenza delle varie stanze e degli elementi d’arredo. In particolare consultando le schede OA – Opere d’arte, BDM – Beni demoetnoantropologici materiali e T – Manufatti tessili, si possono percorrere le principali stanze dell’abitazione: la cucina con il focolare sormontato dall’alare in ferro battuto, il lavandino in pietra scolpita con secchi in rame e i bronzini, le piattaie in legno con alcune serie di piatti e altri utensili da cucina; la dispensa, la sala da pranzo e la sala degli ospiti, arredati con i tradizionali mobili in legno intagliato e intarsiato realizzati tra il XVII e il XIX secolo, espressione dell’artigianato locale. Al piano superiore si trovano le camere da letto, lo studio o soggiorno dell’avvocato Giovanni Battista Bruseschi e nel corridoio le cassapanche nuziali con la preziosa biancheria per la casa ricamata a mano. I dipinti e le fotografie invece consentono di conoscere alcuni membri della famiglia Bruseschi.