Collezione Adriano Vendramelli, artistico

Collezione Adriano Vendramelli

Localizzazione
Tavagnacco (UD) Colugna
Fondazione Luigi Bon
Denominazione
Collezione Adriano Vendramelli
Tipologia
artistico

Adriano Vendramelli (Trieste, 1943 – Adria, 2007) fu grande musicista e didatta di caratura internazionale. Dagli anni Ottanta inizia a collezionare quadri e sculture, orientando le sue scelte all'arte contemporanea. Guidato dalla sensibilità dell'artista e dalla volontà di conoscere a fondo la produzione artistica del Novecento, raccoglie nella sua casa triestina opere dei maggiori pittori italiani e di artisti europei ed anche americani. Velocemente gli spazi domestici si riempiono di centinaia di quadri e stampe ed opere tridimensionali, trasformando l'abitazione in una ricchissima galleria in continua evoluzione, in cui i violini scomposti e gli orologi congelati in un bagno di resina di Arman, posati sul tavolo della sala da pranzo, convivono con una natura morta del 1914 di Virgilio Guidi che pare scolpita nel colore e nella luce, appesa alle pareti accanto ad un grande acrilico di Mario Schifano, che, a sua volta, si confronta con Girone di Ottone Rosai. Gli argenti inglesi, esposti a gruppi in ogni angolo della casa, riflettono e restituiscono immagini deformate degli arazzi di Enrico Baj, degli acrilici di Piero Dorazio, Concetto Pozzati, Mark Kostabi; sui tappeti persiani che ricoprono il pavimento non lasciando nemmeno un rettangolo del legno del parquet, giace una scultura di Bruno Chersicla. Sopra un secretaire d'antiquariato, la tela estroflessa di Enrico Castellani, conversa silenziosamente con un pastello a cera di Afro; nello studio un enigmatico ritratto all'acquaforte di Francis Bacon, pare osservare con ironico sarcasmo inglese gli americani Jim Dine e Robert Rauschenberg. Ed ancora Vedova, Sironi, Turcato, Saetti...molti sono gli invitati a questa conversazione privata, sorprendente, fra le mura discrete di un appartamento della Mitteleuropa. Fra le opere si confondono e si accumulano monografie, cataloghi, riviste; per ogni autore, e ce ne sono ben più di un centinaio, vi è almeno un volume e moltissimi sono i manuali di storia dell'arte ed i saggi sulle problematiche del contemporaneo. Parititure, quaderni di musica, affollano gli armadi già colmi di una sconfinata raccolta di cd musicali.La collezione è stata donata alla Fondazione Luigi Bon nel dicembre 2007 dall’erede Luigina Vendramelli.

La catalogazione del lascito di opere d'arte

La Fondazione ha iniziato uno studio approfondito su ogni opera che prende avvio con la catalogazione di livello inventariale nel SIRPAC. Sono stati reperiti i documenti dell’archivio privato di Adriano Vendramelli (certificati, dediche, bolle d’acquisto...) e confrontati con i cataloghi di mostre e libri sui vari artisti conservati nella ricchissima biblioteca pesonale e non solo. A quest’analisi è stata parallelamente avviata una procedura per la autentificazione da parte di istituti competenti delle opere di cui non si erano trovati dati specifici. L’unitarietà di questa collezione permette di entrare nella vita privata di un uomo che visse circondato dall'arte in ogni suo aspetto.

Come arrivare