Nella propaggine settentrionale del paese di Montereale Valcellina, ai piedi del colle del Castello e di fronte il cimitero, è visibile un'area dell'antico abitato di Montereale, che alcuni studiosi identificano con la città scomparsa di Caelina, di cui parla Plinio il Vecchio. Le strutture emerse negli scavi archeologici appartengono a un’abitazione dell’età del Bronzo finale (XII-XI sec. a.C. circa), rimasta in uso per oltre mille anni, benché più volte modificata nel suo impianto e ricostruita con materiali e tecniche costruttive diverse. La prima abitazione, sorta su un terrazzo naturale che si affaccia sul torrente Cellina, consisteva di una capanna con pareti in legno poggianti su muretti di pietre a secco, ed era divisa internamente in più ambienti da graticci legati con limo. Nella tarda età del Ferro, verso la fine del V-inizi IV secolo a.C., un nuovo edificio, dotato di una cisterna-silos per la conservazione di acqua o di derrate, si impiantò sulle costruzioni precedenti, ma di questa fase edilizia rimangono poche evidenze, dal momento che, intorno al II sec. a.C., le sue strutture furono inglobate in un nuovo edificio, rimasto in vita fino al I sec. d.C. L’abitazione della fase romana è quella meglio conservata; se ne riconoscono diversi ambienti con muri in blocchi di calcare legati da argilla e con murature a secco. E’ probabile che anche i pavimenti fossero ricoperti da tavole di legno, come pure in legno erano le pareti divisorie degli ambienti. I reperti archeologici provenienti da quest’area confermano la funzione domestica dell’edificio attraverso i secoli; insieme con altre importanti evidenze della storia antica di Montereale, sono conservati presso il locale Museo Archeologico.
Vitri S./ Corazza S., Guida al Museo, Montereale Valcellilna 2011?