Il Museo del Territorio, unito all’area circostante da interessi e vicende secolari, è stato concepito come sede dinamica di conservazione, studio e laboratorio culturale aperto a tutto il comprensorio collinare. Collocato nel seicentesco Convento dei padri domenicani, conserva circa 23.000 tra opere e oggetti inventariati di natura molto eterogenea, esposti solo in parte in cinque sezioni distinte, lungo un ideale itinerario cronologico dall’epoca più recente a quella più antica. La prima sezione denominata Personaggi Illustri conserva le collezioni donate da insigni esponenti della comunità sandanielese. La seconda dedicata all’Arte Sacra raccoglie le testimonianze artistiche che attestano la vivacità culturale della cittadina collinare dal XV al XIX sec. La terza sezione, riservata all’Archeologia, presenta testimonianze oggettuali provenienti sia da San Daniele che da altre aree della zona collinare. Concludono il percorsomuseale la sezione Etnografica, con esempi della cultura materiale locale, e la Sezione Ebraica rappresentativa della comunità ebraica a San Daniele del Friuli.

La catalogazione dei beni artistici e archeologici

Nel 2007 grazie alla collaborazione tra Centro regionale, Museo del Territorio e l'allora Rete MIC – Musei In Collina, è stata avviata una campagna di catalogazione che ha consentito di inventariare, fotografare e schedare quasi interamente il patrimonio storico-artistico museale, di aggiornare le schede dei beni già catalogati nel 1988, quando questi ancora si trovavano nella loro sede originaria, e di catalogare le fotografie e le cartoline dell’Archivio storico comunale. All’interno della banca dati è possibile pertanto consultare le schede delle opere d’arte, dipinti, affreschi di produzione locale provenienti da chiese e luoghi pubblici di San Daniele del Friuli e Rive d’Arcano. Tra questi gli esempi più pregevoli sono due altari lignei, il Compianto sul Cristo morto, firmato e datato dal bavarese Leonardo Thanner nel 1488, e il polittico di scuola veneziana risalente alla metà del XV sec. Seguono alcuni esempi di oreficeria, in particolare cofanetti, medaglie italiane e francesi, appartenenti al Lascito Erasmo Contardo, maestro fonditore di Villanova di San Daniele; i dipinti di Giacinto Gattoli, interprete del paesaggio rurale e dell’abitato della cittadina che l’ha accolto, e il Lascito Giuseppe Vidoni tra cui dipinti, sculture, disegni, fotografie e album di cartoline. I reperti archeologici invece, già catalogati tra il 1984 e il 1997, sono soprattutto manufatti e oggetti integri, provenienti da necropoli e aree fortificate a San Daniele del Friuli e altre località dell’area collinare, consistenti in parti di corredo, ceramiche, elementi in osso, metallo o vetro, materiale derivato da alcune ville rustiche, come anfore, frammenti di cotto, macine in pietra, urne, contenitori e utensili, e reperti rinvenuti nell’omonimo colle in un periodo compreso tra l’XI e il VII sec. a.C.

Le attività artigianali e la tradizionale produzione del prosciutto

Nel 2010 un nuovo accordo tra Comune e Centro regionale ha consentito la schedatura di alcuni oggetti della sezione etnografica particolarmente rappresentativa delle attività che hanno caratterizzato l’economia locale. Il nucleo più consistente è costituito dagli attrezzi impiegati nelle falegnamerie come pialle e pialloni, trapani corredati da punte di varie forme e dimensioni, coltelli a petto e scalpelli. Seguono gli strumenti usati dai calzolai per la lavorazione del cuoio e la produzione e riparazione delle calzature come punteruoli, forme per scarpe, trincetti, aghi e macchine da cucire e gli attrezzi del norcino per la macellazione del maiale come coltelli, spaccaossa, tritacarne e alcuni strumenti per la lavorazione dei prosciutti, quali aghi in osso di cavallo, che permettevano agli addetti dei salumifici di valutarne le qualità organolettiche e la stagionatura.