in basso a sinistra: Olivo davanti Tricase / in Terra d'Otranto. / P.C.D. 6/VI/64
L'ampio panorama cui un olivo secolare fa da quinta arborea, si snoda fino alla macchia mediterranea sottostante, stretta attorno all'abitato di Tricase, che appare sovrastato da un cielo mosso e mutevole. L'abitato tinteggiato di calce si sviluppa attorno al castello o palazzo dei principi Gallone, ora sede del Municipio, e alla cattedrale di cui s'intravede l'abside. Tali edifici, illustraci dall'artista con uno stile inconfondibile, sono facilmente riconoscibili per il caratteristico colore ocra della pietra locale con cui furono costruiti e anche perché nel corso dei secoli il loro aspetto è rimasto sostanzialmente immutato.
L'opera riprende Tricase cosi come appariva nel 1964, dalla strada che ancora oggi, inoltrandosi fra le campagne e gli uliveti, conduce al mare. Questa piccola veduta, è interessante per l'uso di un mezzo tecnico nuovo come il pennarello che, non solo traduce l'istantaneità, ma è molto in linea con lo stile grafico di Paolo Caccia Dominioni. Nel caso specifico, l'impiego di pastelli, pennarelli e acquerelli su un supporto poroso come il cartoncino ha permesso all'artista di creare sfumature particolarmente gradevoli e, nello stesso tempo, dettagli rapidi e precisi che trovano corrispondenza con il luogo rappresentato. L'autore avvalendosi di un punto di vista rialzato, affida all'emozione del colore e del segno questa personale interpretazione.
Vidoz Picillo E., Schede, in Neoclassico e Biedermeier dalle collezioni Coronini Cronberg di Gorizia, catalogo della mostra a cura di, Gorizia 2004