disegno, ambito europeo, XVIII/ XIX

Oggetto
disegno
Soggetto
putti
Ambito culturale
ambito europeo
Cronologia
1770 ca. - 1899
Materia e tecnica
carta/ matita rossa
Misure
cm - altezza 35, larghezza 42.3
Codice scheda
D_10456
Collocazione
Gorizia (GO)
Palazzo Coronini Cronberg
Fondazione Palazzo Coronini Cronberg
Iscrizioni

Gruppo di tre putti alati tra le nubi colti in diverse posizioni: uno di spalle, del quale non è definito il volto; uno di profilo, proveniente da sinistra e dall'alto; il terzo visto di fronte, con il braccio sinistro sollevato e lo sguardo rivolto verso l'alto.

L’attribuzione della grafica al pittore francese, già ritenuta dubbia nell’inventario delle opere provenienti dall’eredità russa (ASCC1), sembra invece data per certa negli elenchi, riferiti agli oggetti di famiglia trasferiti a Venezia durante la seconda guerra mondiale (ASGO, ASCC, Atti, b. 341, f. 987). Infatti nel 1956, alla mostra Il Settecento Goriziano, il conte Guglielmo espose il disegno come opera di Boucher, probabilmente considerando autentica la firma. In realtà il confronto con gli altri autografi originali dell’artista rivela che l’iscrizione è sicuramente falsa. La sanguigna infatti è una copia da una stampa, attualmente non reperibile, che illustra, in controparte, l’Allegoria della primavera, realizzata dal pittore rococò per il soffitto del castello di Fontainebleau nel 1753. Dalle opere del pittore francese furono riprese molte stampe, in particolare quelle relative alla raffigurazione di putti e amorini, copiati poi da tutti gli artisti europei che guardavano a Boucher come a un maestro da imitare in questo campo. La presenza di incisioni da opere e persino da disegni dell’autore d’oltralpe era così frequente che spesso era difficile stabilire se i disegni stessi fossero originali oppure fossero opera dell’incisore che poi li spacciava per autentici. Non è questo il caso, poiché l’invenzione a livello compositivo deve essere ascritta al maestro, mentre la realizzazione è riconducibile a qualche anonimo copista, vissuto nel Settecento o nel corso dell’Ottocento e specializzato proprio nella riproduzione di disegni di Boucher, come tradisce il tratteggio che con facilità è reperibile in molti disegni autografi. L’opera in questione potrebbe essere stata proposta, quasi certamente, come studio proveniente direttamente dall’atelier più che come disegno preparatorio per un dipinto specifico.

BIBLIOGRAFIA

Geroni L., Schede, in L'eredità russa dei conti Coronini. Opere d'arte e oggetti preziosi dall'impero degli zar, Gorizia 2018