in alto a destra: XIV
in alto a destra, leggermente sovrapposto al numero romano a matita: XIV
lungo il margine in alto, dal centro verso destra: riportato
lungo il margine in alto, nella metà a destra: 75 x 58 scarsi
San Giovanni Evangelista e Giuseppe d’Arimatea trasportano il corpo di Cristo al sepolcro; sono rappresentati mentre scendono alcuni gradini, l’uno sollevando Gesù con le mani sotto le ascelle, l’altro reggendone le ginocchia con un abbraccio. Il pallido corpo di Cristo, posto lungo la diagonale compositiva, assume particolare risalto tra la sagoma scura della Madonna, che appare sulla sinistra portandosi le mani al volto, e la parete di roccia in ombra, che chiude metà dello sfondo. La figurazione è compresa in un riquadro ripartito con linee perpendicolari passanti per il centro e diagonali.
Il dipinto per la parrocchiale di Corona resterà fedele al bozzetto oltre che nelle proporzioni anche nei particolari e nelle partiture chiaroscurali. Vale pertanto anche per il disegno preparatorio quanto de Finetti scriverà dell’opera finale: “In via al sepolcro: discesa nella grotta. Verticale del braccio di Gesù ripetuta dal bianco cinto pendente, dalla stria di luce che stacca la figura della Madre dal gruppo. Il ripetersi delle verticali vuol rendere l’inanità del cadavere, che però risorgerà” (de Finetti, 1950, pp. 16-17).
Gino de Finetti, Gino de Finetti. Manifesti, dipinti e disegni, Venezia 1999
Da Lio L., Gino de Finetti, 1934-1955, s.l. 2005
Via Crucis, Una Via Crucis di Gino de Finetti, Gorizia 1950