in alto: Prudentes virgines aptate vestras / lampadas vigilate itaque quia nescitis diem / neque horam
nell'angolo superiore destro: S. Gregorio
nell'angolo inferiore sinistro: W.
in basso a destra: Madonna di Campiglio / luglio 908
Il disegno a matita raffigura le cinque vergini sagge che incedono verso destra avvolte in lunghe vesti.
Nel 1907 la città di Firenze decise di donare una lampada votiva per illuminare la tomba di Dante a Ravenna e lo stesso anno il direttore de "L'Indipendente" Riccardo Zampieri lanciò l'idea che a sua volta Trieste donasse un'ampolla che potesse contenere l'olio per alimentare la fiamma della lampada. Il Circolo Artistico Triestino formò il "Comitato per l'ampolla di Dante" e bandì un primo concorso, espletato nel febbraio 1908, al quale parteciparono ben 29 artisti. Tra questi furono scelti i bozzetti di Giovanni Mayer, Giuseppe Lumbert, Romeo Rathmann, Giovanni Marin con Piero Lucano che parteciparono ad un II concorso, vinto da Mayer. L'ampolla fu consegnata a Ravenna il 13 settembre 1908, e chi portò lo scrigno che la conteneva furono l'allora conservatore del Civico Museo di Storia Patria Piero Sticotti, gli artisti Carlo Wostry e Glauco Cambon e il direttore de L'Indipendente Riccardo Zampieri. Per l'occasione il Wostry incise un'acquaforte, tirata solo in 10 copie di cui una è conservata ai CMSA (inv. XIV/2771), che raffigura le cinque vergini prudenti, personificazioni delle cinque province irridente di Trieste, Gorizia, Trento, l'Istria e la Dalmazia, ispirandosi all'opera di Mayer dove esse compaiono a sorreggere l'anello in cui è infilata l'ampolla (su tutta la questione si veda Messina 2004). Il disegno in esame, siglato dall'artista in basso a sinistra "W." e datato luglio 1908, è preparatorio per l'acquaforte che presenta la composizione in controparte. Il foglio è permeato da un grafismo decorativo di chiara impronta liberty (cfr. Abrami - Resciniti 2000). Ai CMSA esistono altri tre disegni del Wostry (inv. 14/3911, 14/3912, 14/3913) relativi allo stesso iter progettuale per l'acquaforte, che mostrano però una composizione del tutto differente.
Messina M., Notizie su alcuni scultori attivi a Trieste tra '800 e '900: Giovanni Mayer, Giovanni Marin ed Annibale De Lotto, in Atti dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste, Trieste 2004, n. 19
Carlo Wostry, Carlo Wostry. Da San Giusto a San Francisco, Trieste 2000