disegno

Il disegno, firmato in basso a destra, è datato 1946 dallo stesso Savinio, all'interno della sua monografia uscita nel 1949 (cfr. Savinio 1949). Come documenta una scritta su un'etichetta posta sul retro della cornice, fu donato dall'artista ai coniugi Astaldi nel 1947. La Vivarelli (1986) rende noto che Savinio realizzò una prima versione del soggetto in un disegno ora di ubicazione ignota, che fu pubblicato nel numero del 19 settembre 1946 della rivista "Fiera Letteraria" a corredo illustrativo dell'articolo "Cupoluomo. Testo e disegno di Alberto Savinio". Invece il foglio di Udine fu realizzato per illustrare l'articolo "Savinio si commenta", comparso sulla rivista "Domus" nel 1948. Attraverso le parole dello stesso Savinio, si può cogliere il significato del disegno, caratterizzato da un ductus spezzato della matita, che si infittisce in un tratteggio parallelo ed incrociato e crea forme spigolose e aguzze: "la cupola è l'immagine architettonica del cielo tolemaico, e dunque la raffigurazione del cielo secondo il concetto cattolico. Si capisce quindi l'importanza capitale [...] che la cupola ha tra gli elementi costitutivi del tempio cattolico [...]. La lanterna completa al sommo della cupola, e nell'assieme di questo simbolo magico rappresenta la sede dell'Altissimo. E' naturale dunque che al sommo della Città del Sole Campanella ponga un tempio circolare sormontato da cupola [...]. Appare anche da questi particolari architettonici quanto poco questo utopista fosse nello spirito dell'utopia, la quale distrugge il cielo di Tolomeo (la cupola) e pone l'uomo in mezzo ad una pianura, sotto il cielo vasto e sconfinato. [...] "Cupoluomo" è uno dei tanti esempi di ibridismo a me segnalati e proposti alla formazione di una Superbiologia (Vivarelli 1986; Bergamini - Reale 1998).