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Su fondo bianco si affollano percorsi segnici ritmati da segmenti ad angolo acuto, i cui sfrangiati spessori sono dominati da impulsi cromatici oppure marcati da nere geometrie.
Il cartone propone le formule compositive adottate da Ciussi in "Colonne" del 1996 (cfr. Catalogo Ciussi, Charta, Milano 1997, fig. p. 112): lì, fusti cilindrici di oltre due metri diventano, infatti, i supporti tridimensionali di tele percorse da segmenti ad angolo acuto dalle traiettorie incisive. Qui, il cartone Colonna sonora testimonia l'ennesimo incontro dialettico tra la Scuola del Mosaico e Ciussi, che è stato alle prese con progetti in mosaico fin dagli anni Cinquanta, trasmettendo sempre un certo carisma, in particolare nel corso dell'anno scolastico 1996-1997: "Ciussi è venuto a scuola e, sotto gli occhi affascinati dei ragazzi, ha dato vita al bozzetto su una carta di dimensioni reali, sistemata sulla colonna in acciaio [diametro cm 59]; il bozzetto poi è stato ricalcato su lucido e il disegno del lucido trasferito direttamente sulla colonna; quindi l' artista ha verificato colori, materiali e lavorazione nei campioni di prova, ha seguito il lavoro, ha chiacchierato con i ragazzi" (cfr. Tavella 1 997, p. 2 7). Il cartone Colonna sonora è stato tradotto in due colonne musive ora visibili all'ingresso della Scuola Mosaicisti: una su fondo nero, l'altra su fondo bianco, esse trasmettono le vibrazioni della materia e vivono in simbiosi con il contesto urbano che le avvolge.