Su un fondale di carta da scena ingiallito e lacerato ai lati, compare un reticolato geometrico tracciato a matita sul quale è stata strutturata a carboncino la figura di "Prete" con veste nera, copricapo e fogli tra le mani accostati al petto. Lo scatto all'indietro della testa, lo spostamento del peso a sinistra, il lento girarsi dello sguardo verso destra, movimentano il ritratto a figura intera: il decentramento dell'equilibrio scompone anche la compostezza della veste che si solleva nella parte anteriore scoprendo le scarpe nere con fascia bianca orizzontale.
Il cartone raffigurante "Prete" fu presumibilmente realizzato da Umberto Martina, negli anni Trenta e fa parte di un gruppo di cartoni (n. di inventario 269, 271, 272) donati, alla fine degli anni Cinquanta, alla Scuola Mosaicisti di Spilimbergo da Gigi Martina, fotografo di Treviso, nipote del pittore Umberto. "Prete" è un disegno preparatorio per una composizione pittorica e non fu mai realizzato a mosaico. Martina costruisce una figura emblematica con schietta e viva sensibilità, evidenziando un genere che gli è particolarmente caro, quello del ritratto, in cui si equilibrano la sapienza del mestiere e un naturalismo che rivela il gusto dell'artista nel suggerire condizioni esistenziali dell'animo e personalità ben preci se. Una tecnica a carboncino rapida non irrigidisce, ma anima la figura che non h a valenze celebrative, ma manifesta un'intensa espressività nel de lineare tratti caratteriali identificabili nella fermezza e nell'arguzia umana.