recto, in basso a destra: di Arturo Fittke
recto, in basso a destra: 2166
recto, accanto ai piedi della figura: 74
Seduta ad una estremità del divano con accanto un basso tavolino, la bambina è immersa nella lettura. Ha capelli lunghi raccolti in un alto chignon, orecchini con pendente di perla alle orecchie e indossa un vestito lungo fino quasi alle caviglie con un'ampia applicazione di pizzo che le copre il petto e le spalle. Ai piedi, sopra le calze scure, ha un paio di ciabatte.
Nato a Trieste nel 1873 e ivi morto suicida nel 1910, Fittke inizia la sua carriera d'artista alla scuola di Eugenio Scomparini. In seguito, tra il 1893 e il 1896 frequenta l'Accademia di Monaco di Baviera, dove è fortemente influenzato dalla pittura impressionista di Wilhelm Leibl e Max Liebermann. Costretto per motivi famigliari a ritornare in patria, dal 1897 è impiegato alle Poste, vivendo isolato dall'ambiente artistico e frequentando solamente l'amico Umberto Veruda e pochi altri, ospiti comuni della casa di Italo Svevo. Nella sua pittura, caratterizzata da una pennellata fluida e da una ricchezza di impasti, forti contrasti luministici lasciano il posto, nella fase tarda, ad una tavolozza luminosa di matrice veneta. Nel disegno il Fittke tratteggia la bambina con segni rapidi, sintetici, a val te sferzanti, cogliendola con grande immediatezza impressionistica in un momento della sua vita quotidiana. Per la da Nova, il disegno è riferibile ala maturità dell'artista ed è databile intorno al 1904-6 poiché in esso sono presenti, rispetto ai fogli più giovanili, un dominio degli scorci, una concezione più dinamica dello spazio costruito su assi sghembi e con un punto di vista rialzato che gli derivano da Degas e da Toulouse-Lautrec.
Da Nova R., Arturo Fittke 1873-1910, Trieste 1979
Catalogo Galleria, Catalogo della Galleria d'arte moderna. Civico Museo Revoltella di Trieste, Trieste 1933