in basso al centro: S. N° / 23/23
verso, in alto: Quaglio Giulio - apparizione della Croce
verso, in alto: 1
angolo superiore sinistro: 1
Schizzo a penna leggera con tracce di matita. In alto a destra la Croce di scorcio e i simboli della Passione (chiodi, Veronica e cartiglio con scritta INRI) sorretti da angeli. In alto a sinistra un gruppo di sei Santi su nubi. In basso: al centro san Pietro in ginocchio sulle nubia braccia aperte, a sinistra san Giovanni Evangelista con aquila e puttino, a destra san Giovanni Battista seduto nell'atto di indicare la croce ai fedeli. Quest'ultimo è tracciato su un pezzo di carta tagliato irregolarmente e incollato dall'autore sul sottostante disegno che visto controluce appare molto simile. Carta avorio a grana sottile. Filigrana: animale quadrupede.
Nell'inventario di Giovanni Cassar il disegno viene definito "progetto di affresco". Giulio Quaglio, formatosi in Lombardia, a Bologna e a Venezia, giunse nel 1692 in Friuli e vi operò quasi ininterrottamente per un decennio, dedicandosi soprattutto a grandi decorazioni ad affresco: ciclo della cappella del Monte di Pietà di Udine (1694), ciclo del Palazzo Antonini Belgrado a Udine (1698) decorazione della Metropolitana di Gorizia (1702, distrutta durante la prima guerra mondiale) e molti altri ancora.
Rizzi A., Storia dell'arte in Friuli. Il Seicento, Udine 1969
Marini R., Giulio Quaglio e il suo primo decennio in Friuli, in Arte Veneta, 1955, a. IX