disegno architettonico, D'Aronco Raimondo Tommaso, XX

Oggetto
disegno architettonico progetto
Soggetto
progetto di edificio consolare, fregio decorativo
Autore
Cronologia
1905 - 1906
Materia e tecnica
carta/ matita, pittura ad acquerello - carta/ matita
Misure
cm - altezza 49.2, larghezza 56.7
Codice scheda
D_12471
Collocazione
Udine (UD)
Palazzo Morpurgo
Gallerie del progetto di palazzo Morpurgo
Iscrizioni

in alto a sinistra: NUOVA AMBASCIATA D'ITALIA / A TERAPIA

in basso a sinistra: SCHIZZO PROSPETTICO / ANGOLO SUD-EST

verso, in basso a destra: BUSTA/CARTELLA TURCHIA (1905-1908)

verso, in basso a destra: N° 85

Veduta prospettica di edificio dall’impianto rettangolare articolato su quattro livelli, definiti da cornici marcapiano, e rivolto verso il Bosforo. Al pianterreno si sviluppa un alto basamento bugnato con ampia terrazza in corrispondenza del fianco laterale, la cui superficie è animata da bow-windows; mentre gli ultimi due piani sporgono rispetto al filo della facciata principale. In copertura, invece, è presente un tetto a spioventi con aggettanti falde asimmetriche, alcune sorrette da puntoni. Nel verso del foglio studio di un fregio decorativo abbozzato schematicamente a matita.

Raimondo D’Aronco fra l’agosto 1905 e il dicembre 1906 progetta per conto del Ministero degli Affari esteri del Regno d'Italia la nuova residenza estiva per l’Ambasciata italiana a Teraphia, attuale Tarabya, sul Bosforo. L’edificio, per la cui costruzione viene demolita la sede della vecchia ambasciata, sorge nei pressi di un parco con terrazzamenti e giardini pensili che addolciscono il dislivello orografico del terreno; soluzione impiegata dall’architetto integrando i tracciati del chahar bagh con le geometrie del giardino all’italiana. Per quanto riguarda la disposizione funzionale delle stanze, al pianterreno è presente un vestibolo d’onore colonnato di palladiana memoria, così come l’ingresso bugnato, e una scala a doppia rampa di collegamento al primo piano con funzioni di ufficio e rappresentanza, dove gli ambienti sono organizzati attorno ad una hall centrale (sofa- divanhane); mentre i due livelli superiori, destinati agli appartamenti privati e agli ospiti, sono collegati da uno spazio centrale a doppia altezza. Esplicito il rimando all’architettura locale, ravvisabile soprattutto nei pianerottoli mediani del vano scala con affaccio all’esterno, nel rivestimento ligneo a listelli orizzontali e nel balcone sporgente al primo piano, motivi mutuati direttamente dagli Yali costruiti sulle rive del Bosforo. Di ispirazione ottomana sono anche i puntoni che sostengono le falde sporgenti della copertura asimmetrica, l’utilizzo di mensole a gradoni e gli aggetti, tra cui i bow-windows, che movimentano la struttura edilizia.

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BIBLIOGRAFIA

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