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in alto a sinistra: NUOVA AMBASCIATA D'ITALIA / A TERAPIA
in basso a sinistra: SCHIZZO PROSPETTICO / ANGOLO SUD-EST
verso, in basso a destra: BUSTA/CARTELLA TURCHIA (1905-1908)
verso, in basso a destra: N° 85
Veduta prospettica di edificio dall’impianto rettangolare articolato su quattro livelli, definiti da cornici marcapiano, e rivolto verso il Bosforo. Al pianterreno si sviluppa un alto basamento bugnato con ampia terrazza in corrispondenza del fianco laterale, la cui superficie è animata da bow-windows; mentre gli ultimi due piani sporgono rispetto al filo della facciata principale. In copertura, invece, è presente un tetto a spioventi con aggettanti falde asimmetriche, alcune sorrette da puntoni. Nel verso del foglio studio di un fregio decorativo abbozzato schematicamente a matita.
Raimondo D’Aronco fra l’agosto 1905 e il dicembre 1906 progetta per conto del Ministero degli Affari esteri del Regno d'Italia la nuova residenza estiva per l’Ambasciata italiana a Teraphia, attuale Tarabya, sul Bosforo. L’edificio, per la cui costruzione viene demolita la sede della vecchia ambasciata, sorge nei pressi di un parco con terrazzamenti e giardini pensili che addolciscono il dislivello orografico del terreno; soluzione impiegata dall’architetto integrando i tracciati del chahar bagh con le geometrie del giardino all’italiana. Per quanto riguarda la disposizione funzionale delle stanze, al pianterreno è presente un vestibolo d’onore colonnato di palladiana memoria, così come l’ingresso bugnato, e una scala a doppia rampa di collegamento al primo piano con funzioni di ufficio e rappresentanza, dove gli ambienti sono organizzati attorno ad una hall centrale (sofa- divanhane); mentre i due livelli superiori, destinati agli appartamenti privati e agli ospiti, sono collegati da uno spazio centrale a doppia altezza. Esplicito il rimando all’architettura locale, ravvisabile soprattutto nei pianerottoli mediani del vano scala con affaccio all’esterno, nel rivestimento ligneo a listelli orizzontali e nel balcone sporgente al primo piano, motivi mutuati direttamente dagli Yali costruiti sulle rive del Bosforo. Di ispirazione ottomana sono anche i puntoni che sostengono le falde sporgenti della copertura asimmetrica, l’utilizzo di mensole a gradoni e gli aggetti, tra cui i bow-windows, che movimentano la struttura edilizia.
Barillari D., Un architetto cosmopolita in patria: l'attività di Raimondo D'Aronco in Friuli, in Un architetto cosmopolita in patria. Raimondo D'Aronco in Friuli, Udine 2022
Barillari D./ Di Donato M., D'Aronco architetto ottomano. Progetti per Istanbul 1893-1909. Restauri, progetti, libri, Istanbul 2006
Barillari D., Raimondo D'Aronco, Roma-Bari 1995
Freni V./ Varnier C., Raimondo D'Aronco. L'opera completa, Padova 1983
Nicoletti M., D'Aronco e l'architettura liberty, Roma-Bari 1982
Quargnal E./ Pozzetto M., D'Aronco Architetto, Milano 1982
Nicoletti M., Raimondo D'Aronco, Milano 1955