in basso a destra: M. Roijc
L'acquerello è una veduta del castello di Gorizia e di parte del borgo cresciutogli attorno, così come potevano essere visti da sud est fino alla prima guerra mondiale. Nell'opera, sospesi tra il profilo grigio della muraglia con il bastione di difesa e il fondo azzurro del cielo terso, in una luce meridionale, si vedono il castello, a quel tempo intonacato, e alcune case - in parte conservate - con gli orti antistanti, tra le macchie verdi e brune degli alberi e dei cespugli che punteggiano il colle.
Sorto su un'altura in età medievale, il castello è da sempre il simbolo della città di Gorizia. L'importanza conferitagli dalla posizione eminente e dalla sua storia secolare - fino al 1500 residenza dei conti e poi del capitano della Contea, per essere adibito infine ad uso militare - ha fatto sì che molti illustratori, incisori e pittori tornassero sulla sua immagine. A questo richiamo non sfuggì l'artista Melita Roijc, realizzando una veduta nitida nella resa dei particolari, anche minimi, delle finestre, dei comignoli e dell'esile campanile a vela della chiesa del borgo. In quest'opera ammiriamo la qualità del dettato pittorico, la perfetta padronanza della tecnica che non consente pentimenti e un'intenzione chiara del risultato finale. È il primo conflitto mondiale a fissare il termine ante quem per l'esecuzione dell'acquerello, perché si vede il castello intatto allora adibito a funzioni di caserma dei reparti austriaci di stanza a Gorizia.
Ferrari Benedetti S./ Predolin Silvestri P., Mathilde Coronini Cronberg, Gorizia 2005
Brazza S., Schede, in Paesaggi e vedute, Gorizia/ Torino 2003
Scorci goriziani, Scorci goriziani. Dipinti della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg a confronto con immagini di un tempo e di oggi, Gorizia 2002