cartoncino di montaggio, margine inferiore, su etichetta: Der kais. Akademie d. bild Künste von ihrem Mitgliede Hrn. Fr. Jäger verehrt.
cartoncino di montaggio, margine superiore: 1706
Il disegno raffigura fedelmente la vicenda di Ersittone, re di Tessaglia, narrata da Ovidio nelle Metamorfosi (VIII, 738): noto per la sua empietà, Ersittone non esitò ad abbattere un bosco sacro a Cerere per costruire il suo nuovo palazzo. Caucig sceglie di rappresentare il momento in cui Ersittone abbatte l’ascia sulla quercia, inserendo tuttavia anche la figura di Cerere, apparsa, come racconta Callimaco negli Inni, nelle vesti della sua sacerdotessa Nisippe per fermare il sacrilegio, affiancata dalle driadi sconvolte. A sinistra, lo schiavo colpito da Ersittone giace morente.
Le tematiche classiche, tratte da autori antichi come Erodoto, Plutarco, Arria, Diodoro Siculo, Svetonio, Ovidio, Tacito e Valerio Massimo, tutti presenti nella sua biblioteca, rappresentano la parte più cospicua e significativa della produzione del maestro, di cui resta testimonianza sia in grandi dipinti a olio, sia in raffinati disegni a penna e inchiostro acquerellato estremamente rifiniti, concepiti probabilmente come modelli per le corrispondenti versioni pittoriche. Inquadrate da eleganti cornici a greche, queste composizioni, che illustrano spesso episodi minori e poco noti, ma sempre eticamente esemplari, sono improntate ai principi di “nobile semplicità e quieta grandezza” propri del linguaggio neoclassico. Da esse trapela inoltre in maniera evidente la profonda conoscenza che Caucig aveva dell’arte, della cultura, degli usi e costumi degli antichi, compresi Egizi, Persiani ed Etruschi.
Bragaglia Venuti C., Francesco Caucig goriziano, 1755-1828. L'uomo, l'artista, il testimone di un'epoca, Udine 2023