disegno, ambito veneto, XVII/ XVIII

Oggetto
disegno
Soggetto
allegoria della fama
Ambito culturale
ambito veneto
Cronologia
1680 ca. - 1710 ca.
Materia e tecnica
carta bianca/ matita, matita rossa, penna, acquerellatura
Misure
mm - altezza 450, larghezza 610
Codice scheda
D_6987
Collocazione
Udine (UD)
Castello di Udine
Civici musei e gallerie di storia e arte. Gabinetto dei disegni e delle stampe
Iscrizioni

Il disegno rappresenta la Fama seduta sulle nubi, con le sembianze di una donna alata, che tiene nella mano destra una tromba dalla quale perde un vessillo con scritto fama volat, mentre con la sinistra tiene sollevata una corona sopra uno stemma gentilizio retto da due putti. La personificazione è accompagnata da una moltitudine d putti che recano vari simboli. I due più in basso un mazzo di rami di olivo, l'uno, l'altro una pianticella di vite e un mazzo di spighe di grano. Appena più in su un putto regge una tiara papale, una mitra e le chiavi papali; il compagno accanto a lui un elmo. I tre in alto una falce, un ramo di palma e una faretra. Sulla destra i due putti che affiancano lo stemma reggono anche, l'uno, una cocca del lungo drappo che si dispiega verso il basso, l'altro un corno dogale insieme a un terzo putto che tiene anche uno scettro. L'ultimo, in alto stringe in mano un mazzo di fulmini.

Inventariato come ignoto del XVIII secolo, il disegno presenta un'alta qualità esecutiva. La tipologia delle figure e la loro opulenza coniugate a un'impostazione compositiva molto mossa, sembrano tutti elementi formali debitori dell'arte dell'ultimo periodo di Luca Giordano. Unendo tale carattere stilistico alla presenza del corno dogale raffigurato, si potrebbe pensare a un inserimento del foglio in ambito veneto, in un periodo indicativamente compreso tra il tardo Seicento e il primo Settecento. Lo stemma non sembra identificabile. Complessa anche l'iconografia per la presenza dei numerosi oggetti retti dai putti. I rami di olivo alludono probabilmente alla pace, la falce al tempo, che la fama vince, l'elmo, forse alla gloria derivata dalle imprese militari, alla prosperità vite e grano. Interessante la compresenza tra i simboli del potere papale, come le chiavi e la tiara, e quello secolare della Serenissima, rappresentato dal corno dogale.