Noi usiamo i cookies
Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Le informazioni raccolte attraverso i cookies di tracciamento e performance non identificano alcun visitatore individuale. Se vuoi aiutarci a garantire un servizio migliore premi il pulsante [Accetta], altrimenti scegli [Rifiuta]. Per maggiori informazioni leggi l'informativa estesa sull'uso dei cookie.
foglio di supporto, angolo inferiore destro, su etichetta: 385
foglio di supporto, margine inferiore a sinistra: W.e Thulde[…] 10 Mols
foglio di supporto, margine inferiore a destra: 8
foglio di supporto, verso, margine superiore, a destra: 560 [sigla indecifrabile]
Giove, seduto su un trono collocato sotto a un baldacchino sorretto da due putti alati, è circondato da un gruppo di divinità tra le quali si riconoscono, sulla destra, Minerva, nell'atto di porgere un ramoscello (di ulivo?) al padre, che a sua volta ne tiene in mano uno; sulla sinistra, Marte in armatura, con la lancia in una mano e l'altra appoggiata sulla spalla di Venere seminuda che gli sta accanto. Segue, in primo piano, Ercole, di spalle, riconoscibile grazie alla clava e alla pelle del leone di Nemea che indossa, colto nell'atto di porgere a Giove quella che sembra una torcia accesa. Ai piedi del trono è seduto un giovane che si appoggia a un'anfora. In secondo piano si scorgono le teste di atri tre personaggi maschili. Nella parte inferiore del foglio è schizzato un putto che regge un festone (?) accanto a una campitura decorativa mistilinea appena accennata.
Il disegno nella scheda inventariale del museo è catalogato genericamente come di ignoto del XVII secolo; una cronologia che i volumi espansi delle figure suggeriscono di circoscrivere a una data intorno alla metà del secolo, in consonanza con il pieno sviluppo dello stile barocco. La struttura compositiva richiama quella di una sacra conversazione, nella quale le divinità classiche prendono il posto delle figure sacre.