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Il foglio raffigura una sibilla velata, seduta, vista di profilo, con lo sguardo levato verso l'alto. Una mano è appoggiata sul viso, in atteggiamento pensoso, l'altra tiene aperto un poderoso tomo che la donna ha appoggiato in grembo. Il disegno è caratterizzato dall'utilizzo di acquerellature seppia.
La scheda inventariale conservata in museo assegna il foglio a un anonimo del XVI secolo. La cronologia è stata in seguito puntualizzata dalla Donazzolo Cristante (2001), che pensa alla fine del XVI secolo. La filigrana pare confermare tale ipotesi: l'ancora è infatti simile a Briquet 450, Reggio Emilia 1567. In assenza di riscontri puntuali con altri fogli, rimane sospesa l'attribuzione. Il disegno sembra guardare e riprendere - seppur in maniera molto libera - le Sibille della Sistina: vi è infatti un ricordo molto vago della Sibilla Cumana e della Sibilla Persica, entrambe restituite come anziane donne velate.
Donazzolo Cristante C., I Musei del Castello di Udine. La Galleria dei Disegni e delle Stampe Antiche. I disegni, Udine 2001