Sono raffigurati quattro scheletri vestiti con giacca e pantaloni. Indossano cappello e cravatta. Quello ritratto a sinistra di profilo sta fumando un sigaro.
Il dipinto, realizzato con inchiostro di china diluito e acquerellato, raffigura, entro un’atmosfera corrusca, alcuni scheletri vestiti paradossalmente in abiti eleganti, a colloquio tra loro. Il foglio fa parte di una serie, realizzata nel 1931, a cui appartiene anche quello raffigurante i Mangiatori di lische (Gorizia, Fondazione Cassa di Risparmio) una delle poche testimonianze di questo tipo, datate dall’artista. Disegni simili furono esposti in una personale di Spazzapan organizzata da Edoardo Persico alla Galleria milanese de Il Milione nel 1931, e riproposti nell’esposizione tenutasi l’anno successivo presso la Galleria Codebò di Torino, con presentazione di Lionello Venturi. Si tratta di opere di evidente carica espressionista, in cui il segno appare a volte teso fino allo spasimo, sprezzante e veloce, a volte allentato e deformante a ricostruire immagini macabre e grottesche di forte impatto polemico e satirico. Nel contestualizzare tali prove grafiche sarà utile ricordare che il 1931 segna, nella carriera professionale di Spazzapan anche la breve collaborazione per l’illustrazione di alcuni numeri della rivista «Il Selvaggio», diretta da Mino Maccari che proprio quell’anno ne aveva trasferito la redazione a Torino da Colle Val d’Elsa, per poter assolvere contemporaneamente l’impegno di capo redattore del quotidiano «La Stampa» a cui era stato chiamato dall’allora direttore Curzio Malaparte. Il periodico si distingueva all’epoca per l’indirizzo antinovecentista ed espressionista delle sue proposte grafiche riuscendo congeniale ad un artista come Spazzapan che per formazione e convincimenti si muoveva sulla stessa lunghezza d’onda come dimostrano efficacemente fogli simili a quello di cui si tratta. Il disegno è stato acquistato dall’Amministrazione provinciale di Gorizia nel 1985 da Jetta Donegà, scultrice e amica di Spazzapan con il quale condivise gli anni che vanno dalla fine del quinto decennioalla morte improvvisa del pittore, avvenuta a Torino nel 1958. (GRANSINIGH 2007, p. 214)
Gransinigh V., Schede, in La Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, Vicenza 2007
Bandini M., Spazzapan a Torino, in Spazzapan, Milano 1989
Alberti S./ Dragone A., Spazzapan, Firenze 1981
Luigi Spazzapan, Luigi Spazzapan, Torino 1977
Marussi G., Le Arti, 1970, n. 9 settembre
Marchiori G., L’avventura fantastica di Luigi Spazzapan, Gorizia 1970