in basso a destra, sotto il ritratto: Franciscus Xaverius Caucig delineavit
in basso al centro: Costanza Egeger marit: / Rekar .+. 6/9. 1839.
margine destro, in basso: 23/307
margine destro, in basso: 85
verso, angolo superiore sinistro: 2
verso: Disegno a penna del giovinetto / Francesco Kaucic, fatto / avanti la sua partenza / per Vienna, avanti/ l'anno 1782
verso, margine destro, al centro: Inv. / N.° / 23/307
Il ritratto di donna mezza figura, frontale, realizzato a penna in inchiostro bruno. Si rifà ai modi delle stampe, sia nell'uso del tratteggio fitto, parallelo o a reticolato, sia nella struttura generale, con la scritta alla base del foglio e il nome dell'autore alla base dell'immagine. Carta avorio a grana media.
Francesco Caucig (documentato con il secondo nome Saverio o Giorgio) nato a Gorizia il 3 dicembre 1762, trascorse infanzia e giovinezza nella città natale fino al 1777 quando, raccomandato all'imperatore Giuseppe II dal goriziano Gian Filippo Cobenzl, fu accolto nell'Accademia di belle arti di Vienna. Studiò poi a Bologna e Roma (1781-1788), tornò a Vienna per quattro anni, quindi fu di nuovo in Italia a Mantova e a Venezia per studiare l'arte italiana. Nel 1797 ritornò a Vienna dove fu nominato nel 1799 professore di pittura storica all'Accademia di belle arti, della quale divenne direttore per le sezioni pittura, scultura, incisione e mosaico nel 1820. Fu anche direttore della fabbrica imperiale di porcellane. Morì a Vienna il 18 novembre 1828. La sua vastissima produzione comprendeva soprattutto scene mitologiche e storiche oltre a pale d'altare e ritratti. Gli storici dell'arte contemporanei lo considerarono uno dei migliori artisti neoclassici d'Europa e il fondatore della scuola di pittura storca austro-tedesca dell'Ottocento. Goethe nel suo scritto su Winckelmann ne lodò il "grande ingegno" e la "mano maestra". Winckelmann lo definiva uomo di grande ingegno ma trascurato nei particolari. Sue opere si conservano a Vienna (Accademia di belle arti al Belvedere - Raccolte Lichtenstein e Schönbrunn) a Graz (Museo Provinciale). A Gorizia dipinse due gradi tele per l'oratorio di Sant'Anna in Zengraf dei conti Coronini raffigurante la Fuga in Egitto e la Sacra Famiglia, distrutte nella I Guerra Mondiale; altre sue opere conservate nel Castello di Moncorona furono distrutte o andarono disperse. I Musei Provinciali di Gorizia possiedono 13 disegni firmati o tradizionalmente attribuiti a Francesco Caucig. Il ritratto a penna, tratteggiato, di Costanza Egger, è l'unico datato; infatti esso, come si legge sul retro del disegno, fu eseguito "dal giovinetto ... Francesco Caucig avanti la sua partenza per Vienna, avanti l'anno 1782". A prescindere dal fatto che il Caucig lasciò Gorizia per Vienna cinque anni prima della data indicata, le linee dure ed incerte del ritratto, l'ingenuità costruttiva della figura, l'assenza di ogni abilità tecnica rendono pienamente credibi l'attribuzione ad un Caucig non ancora ventenne" (Manzini, 1952).
Manzini G., I disegni di Francesco Caucig nel Museo Provinciale di Gorizia. Con un saggio bibliografico sul pittore, Firenze 1952
Cossar R.M., Storia dell'arte e dell'artigianato in Gorizia, Pordenone 1948
Morassi A., Gorizia nella storia dell’arte, in Gorizia nella storia dell'arte e dell'economia, Gorizia 1925
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Caprin G., I nostri nonni. Pagine della vita triestina dal 1800 al 1830, Trieste 1888
Ippaviz L. C., La Prima Esposizione Artistica Goriziana, Gorizia 1888
Di Manzano F., Cenni Biografici dei letterati e artisti friulani dal sec. IV al XIX, Udine 1885