irroratrice, pompe dal solfato

Oggetto
irroratrice
Altra Denominazione
pompe dal solfato
Cronologia
1894 post
Materia
metallo - gomma - fibra vegetale - legno
Misure
cm - altezza 44.5, larghezza 41, profondità 51
Codice scheda
BDM_19598
Collocazione
San Vito al Tagliamento (PN)
Palazzo Tullio Altan
Museo provinciale della vita contadina Diogene Penzi
Iscrizioni

anteriormente: Brevettata / FULVIO BIDOLI / FB MARCA Piave DEPOS. FB / TREVISO

La pompa per solfato è un recipiente alto di base semicircolare schiacciata con cinghia nella parte posteriore per portarlo a spalla. Da un fianco sporge la leva di azionamento collegata allo stantuffo della pompa, dall’altro l’attacco per il tubo di gomma su cui è inserita la canna dotata di erogatore. Al centro del piano superiore si apre il foro da cui si versava nel contenitore il preparato anticrittogamico.

La pianta della vite può essere attaccata da numerosi parassiti e pertanto richiede ripetuti trattamenti per prevenirli o debellarli. Il fungo più diffuso, anche se non l’unico, era quello della peronospora e per combatterlo era comunemente usato il solfato di rame (verderame) che, acquistato in cristalli, veniva disciolto in acqua e poi ulteriormente diluito per ottenere una soluzione a cui andava aggiunta della calce. Si otteneva così la poltiglia bordolese che andava spruzzata con le irroratrici sulle viti ben asciutte per favorirne la presa sulla pianta. Era una attività nociva per i contadini, privi di protezioni adeguate.

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BIBLIOGRAFIA

Museo usi, Museo degli usi e costumi della gente trentina., San Michele all'Adige 2002

Scheuermeier P., Il lavoro dei contadini. Cultura materiale e artigianato rurale in Italia e nella Svizzera italiana e retoromanza, Milano 1980, 2