Detto anche “a cassetta”, è un utensile cavo con base a forma di triangolo con i lati leggermente convessi. Superiormente è incernierato un coperchio, ornato da bassorilievi, provvisto di manico, isolato con del legno, per consentire l’inserimento delle braci la cui combustione è alimentata grazie a dei fori circolari lungo la base dei lati obliqui, mentre quelli triangolari tra il bordo del contenitore e il margine dentellato del coperchio costituivano degli sfiati per permettere l’uscita dei gas di combustione. Il coperchio è inoltre provvisto di un piolino, anch’esso rivestito di legno, che ne blocca l’apertura. Nella parte posteriore alla base del corpo uno sportellino, chiuso da una lamina mobile, consentiva di scaricare la cenere.
Questa tipologia di ferri offriva notevoli vantaggi rispetto a quelli "a lastra": era maggiore la durata del calore e la piastra era sempre pulita. Ma c'era il rischio tuttavia di piccole deflagrazioni interne della brace e conseguente fuoriuscita di piccoli frammenti incandescenti direttamente sui tessuti. In genere comunque si stirava molto poco, vari sono i fattori che influenzano questa attività: condizioni sociali, abitudini personali o anche tradizioni locali. La stiratura è tuttavia più comune negli ambienti cittadini, mentre negli usi contadini è più rara.
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Un imprest, Un imprest, una storia, una gota di vita, s.l. s. d.