secchio, cialdîr

Oggetto
secchio
Altra Denominazione
cialdîr, cialdêr, cjaldéir
Ambito di produzione
artigianato del Friuli occidentale
Cronologia
sec. XX
Materia
rame - ferro - ottone
Misure
cm - altezza 26, larghezza 30.5, profondità 29.8
Codice scheda
BDM_13015
Collocazione
San Vito al Tagliamento (PN)
Palazzo Tullio Altan
Museo provinciale della vita contadina Diogene Penzi

Recipiente cilindrico a fondo convesso con due orecchie, diametralmente opposte, forate ove si inserisce il manico mobile, curvo a semicerchio. Motivi ornamentali battuti (con andamento sinusoidale sovrapposti a linee rette) e incisi (trattini inclinati su doppia linea)

in seguito alla raccolta degli oggetti di rame durante la guerra d’Etiopia nel 1935 i #cjaldéirs# e molti altri vasi tipici vennero sostituiti con comuni secchie di metallo più leggero. Scomparve così in quel periodo la batteria di rame che caratterizzava tante case friulane. In primavera, e precisamente durante la settimana che precedeva la Pasqua, i #cjaldéirs# venivano puliti e lucidati con farina e aceto e poi nuovamente appesi ai ganci dell’acquaio.

BIBLIOGRAFIA

Penzi D., Guida al Museo Provinciale della Vita contadina, Pordenone 1987

Penzi D., Vandi e regolà. Una cultura contadina dimenticata, Udine 1983

Scheuermeier P., Il lavoro dei contadini. Cultura materiale e artigianato rurale in Italia e nella Svizzera italiana e retoromanza, Milano 1980, 2

Atlante storico linguistico, Atlante storico linguistico etnografico friulano, Padova 1978, III

Penzi D., Tradizioni artigianali comunitarie nel pordenonese, Pordenone 1972