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La seggetta ha una forma di parallelepipedo ed è sollevata su quattro piedini. Anteriormente si apre una antina che chiude, per due terzi dell'altezza, il vano in cui si poneva il pitale; sul lato superiore del parallelepipedo è fissato il ripiano con due fori secanti, su cui il malato o l'anziano si sedeva, che può essere chiuso con il coperchio incernierato e con pomello. Una maniglia mobile, rivestita di gomma, ne facilitava il trasporto
Fino al secondo dopoguerra ancora tantissime abitazioni avevano una piccola costruzione esterna che fungeva da toilette, ma per i bisogni notturni, o per chi non riusciva ad accedervi, si utilizzavano i pitali che andavano regolarmente svuotati e lavati.