raffio, anghîr

Oggetto
raffio
Altra Denominazione
anghîr
Ambito di produzione
ambito friulano
Cronologia
sec. XX
Materia
ferro - legno di faggio
Misure
cm - larghezza 4, lunghezza 135.5, spessore 3
Codice scheda
BDM_15905
Collocazione
Malborghetto Valbruna (UD), Malborghetto
Palazzo Veneziano
Museo etnografico di palazzo Veneziano

Pertica lunga circa quattro-cinque metri munita in punta di uno spuntone ed uncino in ferro.

Utilizzato durante la fase della fluitazione e, in particolare, dopo l'apertura della chiusa, #stùe#, sbarramento artificiale, realizzato sui canali d'acqua, la cui finzione era quella di formare un invaso che veniva liberato improvvisamente creando una corsa irruenta delle acque che trascinavano a valle i tronchi preventivamente posizionati da boscaioli specializzati, i #menaus#, lungo il rio. L'impiego del legno di faggio è dovuto al fatto che questo tipo di materiale garantiva maggiore aderenza della mano al manico, evitando, così, eventuali formazioni di vesciche e scivolamento dell'attrezzo durante l'uso.

BIBLIOGRAFIA

Uomini Paesaggi Alta Val Meduna, Uomini e paesaggi nell'Alta Val Meduna. L'ultimo taglio dei boschi, Tramonti di Sopra/ Maniago 2010

Boschi Bassa Friulana, I boschi della Bassa Friulana, Latisana (UD) 2008, n. 72

Simonetti A., L'antica tecnica della fluitazione del legname mediante l'utilizzo di chiuse. Le stùis di Tralbe a Moggio Udinese, Pontebba (UD) 1993

Micoli G., I Friulani all'estero. I boscaioli della Carnia, in Ce Fastu?, Udine 1932, a.VIII,n.7-8,luglio-agost