L'edificio si sviluppa con vari corpi di pianta rettangolare e un elemento di cerniera, a pianta semicircolare, posto in angolo al lotto all'incrocio fra via Balilla e via degli Orzoni. Due ampie ali, contenenti le aule e gli uffici sono raccordate dall'elemento dell'ingresso porticato con sviluppo semicircolare. Si accede tramite una scala al portico sostenuto da pilastri. La struttura è caratterizzata da un rivestimento uniforme in intonaco color laterizio e inserti in mattoni e da aperture regolari. Elementi in pietra nobilitano la parte dell'ingresso su cui si staglia la titolazione del complesso scolastico. Su via Orzoni si sviluppa un ulteriore volume a pianta rettangolare e nel parco trovano collocazione i bassi edifici dei laboratori. Tali strutture sono composte da moduli sei per sei metri assemblati a formare spazi funzionali per le attività pratiche.
L’edificio originario in stile razionalista fu progettato dall'architetto Umberto Cuzzi nel 1927 e completato nel 1928. In seguito fu oggetto di modifiche e ampliamenti su progetto del 1962 dell'ingegner Renato Fornasari incaricato dal Comune di Gorizia; l'impresa che seguì la ristrutturazione e l'ampliamento delle strutture faceva capo al signor Mario Bressan di Gorizia. L’intento fu modificare gli spazi interni dell'edifico esistente, dare una nuova veste alla struttura, anche all'esterno, e prevedere la costruzione di nuovi ambienti destinati a laboratori. Gli interventi al corpo principale riguardarono al piano terra e primo lo spostamento di tramezzi interni definendo gli spazi delle aule su via Orzoni e gli uffici e le sale di rappresentanza su via Balilla. Il volume su via Orzoni, inoltre, verrà sopraelevato di un piano per realizzare le aule da disegno e ridefinire i servizi. I laboratori, comprendenti anche le officine, furono invece realizzati nella porzione di parco ancora non edificata. L'architettura di questi ulrimi si connota come una serie di moduli 6 per 6 metri in pianta accostati l'uno all'altro per costituire i padiglioni dalle dimensioni richieste. Si attua così la pianta libera che permette, anche in futuro, l'aggiunta di volumi senza pregiudicarne l'estetica complessiva. Il complesso delle officine sarà, inoltre, collegato alle aule tramite un percorso coperto che si snoda attraverso il parco. Il cantiere, iniziato nel 1962, terminerà nel 1966.
Gli edifici sono composti da pareti portanti e pilastri in cemento armato. Elementi modulari bidimensionali, sempre in cemento armato, compongono i laboratori. Coperture sia piane sia a falde con struttura in cemento armato.
Renato Fornasari, Renato Fornasari. Protagonista della storia dell'architettura nell'isontino degli anni Cinquanta, in Studi Goriziani, Trieste 2015, v. 108