facciata principale, coronamento: ISTITUTO AGRARIO SPERIMENTALE - LABORATORIO D'IGIENE E PROFILASSI
La sezione slovena della Scuola Agraria di Gorizia - progettata nel gennaio 1882 dal geometra civile Giovanni Gasser - viene costruita lungo l’allora via di Trieste in Borgo Italia, oggi via Duca d’Aosta, sui fondi ceduti in usufrutto dalla I. R. Società Agraria. Il complesso si componeva di vari edifici disposti a corte. Posteriormente sorgevano i fabbricati rustici dell’azienda agricola (stalle, fienili, essiccatoio, magazzini, depositi, cantine). Lungo il fronte strada viene realizzato un blocco, ospitante le aule, i laboratori, i dormitori per gli allievi, l’alloggio del direttore, gli uffici e altri locali a servizio della didattica. Questo fabbricato - l’unico ancora esistente – nel corso del tempo è stato oggetto di ampliamenti e modifiche. Gli edifici sul retro sono stati invece demoliti e sul loro sedime sorge ora parte del polo scolastico sloveno progettato da Marcello D’Olivo alla fine degli anni Ottanta. L’edificio oggetto dell’indagine, secondo i disegni di progetto, presentava in origine una planimetria a forma di “C”, con il lato lungo parallelo alla strada e le due ali laterali piegate ortogonalmente verso la corte retrostante. Successivamente è stato aggiunto un prolungamento del lato frontale, mantenendo comunque i due innesti posteriori. La forma planimetrica ricorda così una “F”. L’edificio è a due piani con volumetria compatta e copertura del tetto a falde. L’edificio non presenta aspetti particolarmente significativi se non per le soluzioni di facciata che alludono ad un gusto neorinascimentale e classicheggiante. Il prospetto frontale è rigidamente simmetrico ed è scandito da campate delimitate da paraste poste ad un ritmo variabile. La porzione centrale della facciata principale e le campate più esterne sono impostate su tre moduli verticali; gli altri settori della facciata sono invece ritmati da terne di moduli singoli. I due livelli sono segnati da una cornice marcapiano modanata. Le aperture della facciata principale sono disposte in modo regolare, 15 per ciascun piano. Le finestre e le tre porte di ingresso sono contrassegnate da cornici lineari modanate e davanzali leggermente in aggetto con mensoline. Le finestre del piano superiore presentano un apparato decorativo più ricco: sono infatti dotate di una cimasa a trabeazione sormontata da un decoro floreale in rilievo. In asse con ciascuna finestra, in corrispondenza con il sottotetto, compaiono degli oculi dalla cornice leggermente aggettante. Le porzioni centrali del prospetto principale, al piano terra, sono messe in leggera evidenza rispetto al resto della facciata da un bugnato liscio a liste. In sommità, il cornicione è segnalato da un lungo coronamento in muratura che riporta l’intitolazione dell’edificio. Le facciate sul retro non presentano alcun elemento decorativo. Le finestre sono infatti prive di cornici e al posto degli oculi circolari vi sono delle piccole finestre rettangolari. Unico elemento di un certo interesse riscontrabile già nel progetto originario è il ballatoio a sbalzo su mensole di pietra a voluta.
L’amministrazione asburgica provinciale presta particolare attenzione all’istruzione e alla formazione agraria, in considerazione del ruolo fondamentale esercitato dall’agricoltura nell’economia locale. Fin dal 1863 viene quindi deliberata l’istituzione a Gorizia di una Scuola Agraria Provinciale. La sua effettiva apertura avviene però solo alcuni anni dopo, nell’anno scolastico 1869-1870. I programmi scolastici prevedono sia la preparazione teorica che quella pratica. Nel 1875, oltre ai terreni per la coltura della vite, alla Scuola Agraria vengono concessi laboratori e cantine, costituendo così una stazione enologica sperimentale. Dal 1878 la Scuola Agraria viene divisa in due sezioni indipendenti, una italiana e una slovena, con programmi didattici differenziati. Anche le sedi sono separate e ciascuna è dotata di una azienda agricola con stalle, fienili, cantine, laboratori, aule e dormitori. La separazione fra la parte italiana e quella slovena corrisponde alle differenti esigenze agricole tra le due comunità; sussitono infatti diverse caratteristiche di ordine topografico e orografico, agronomico, zootecnico e di conduzione aziendale. La sezione italiana sorgeva in Borgo San Rocco in via della Scuola Agraria. Oggi non esiste più. Su quei fondi, negli anni dopo la prima guerra mondiale, viene costruito l’ospedale civile, complesso sanitario ora in disuso e in attesa di un piano di recupero e valorizzazione. La sezione slovena della Scuola Agraria viene costruita invece nell’allora via Trieste, l’attuale via Duca d’Aosta, in una zona decentrata dal nucleo storico cittadino. Il progetto del nuovo polo sloveno risale al 1882 e porta la firma del geometra civile Giovanni Gasser. Per il complesso italiano, già esistente, si elabora invece un piano di adattamento e ampliamento. Lo stabile di via Duca d’Aosta nel corso dei decenni muta denominazioni e funzioni e beneficia di aggiunte e trasformazioni. Oggi, l’unico fabbricato ancora esistente è il blocco principale prospiciente alla strada, ma versa in stato di completo abbandono.
Fondazioni in pietra, struttura portante in mattoni, solai in legno, coperture in travi di legno e manto in coppi.
Porcedda D./ Martina A., La Provincia di Gorizia e Gradisca: autonomia e governo 1861/1914. Letture di un territorio, Gorizia 2013