Noi usiamo i cookies
Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Le informazioni raccolte attraverso i cookies di tracciamento e performance non identificano alcun visitatore individuale. Se vuoi aiutarci a garantire un servizio migliore premi il pulsante [Accetta], altrimenti scegli [Rifiuta]. Per maggiori informazioni leggi l'informativa estesa sull'uso dei cookie.
L’edificio – costruito su un lotto in pendenza - presenta una planimetria regolare ad impianto simmetrico costituito da un lungo rettangolo, affacciato sul piazzale antistante. Lo stabile si sviluppa su due piani fuori terra e su un livello destinato a soffitta. Presenta un asse di simmetria passante sul vestibolo d’ingresso e sul vano scala posto sul retro. Il tetto è a padiglione, con orditura in legno e manto di copertura in coppi di laterizio. Le pareti portanti del fabbricato sono in muratura di pietrame misto a mattoni. La scuola così come appare oggi si presenta con un impianto costituito da un blocco in linea, con una distribuzione interna organizzata tramite un corridoio parallelo alla strada. La volumetria, compatta sul fronte, è articolata sul retro dalla sporgenza del volume delle scale. La parte centrale del fronte principale presenta un evidente aggetto concluso da un frontone provvisto di oculo centrale. Al primo piano si aprono cinque finestre, mentre al piano terra le aperture sono quattro, disposte ai lati dell’alto varco di accesso. Il portone di ingresso, realizzato parte in legno vetrinato e parte decorato in ferro battuto, presenta un sopraluce ad arco a tutto sesto. I due corpi laterali risultano simmetrici, ciascuno con quattro finestre per piano. Una fascia marcapiano e la linea del cornicione ripartiscono orizzontalmente la struttura. Le facciate laterali non sono dotate di finestre, a parte una piccola apertura al piano terra sul lato nord; a sud invece sono visibili le cornici di due finestre murate. Sul retro, le finestre riprendono la medesima distribuzione della facciata principale. Al centro, dal filo della facciata emerge lo scanso del vano scala, illuminato in verticale da una serie di finestre disposte a coppie. Ai lati dell’aggetto murario si apre una serie di strette finestre - tre per piano – in corrispondenza dei servizi igienici. Le aperture del fronte principale esposto ad est sono riquadrate da cornici modanate; tutte le altre finestre ne sono invece prive. Al piano terra l’intonaco bugnato è trattato a fasce orizzontali, mentre al secondo rimane semplicemente lisciato. Il rivestimento bugnato è limitato solo alla facciata principale e a quella meridionale, i due fronti meglio visibili dalle strade e dall’area verde antistante la scuola. Gli spigoli sono rafforzati da anteridi in bugnato rustico tinteggiato di chiaro. Tutte le altre superfici sono semplicemente intonacate e tinteggiate. L’edificio presenta un sobrio gusto eclettico, privo di vistosi apparati decorativi. Il linguaggio architettonico, semplice e austero, rimanda a delle tendenze classiciste.
Non è chiara la data esatta della costruzione dell’edificio scolastico di Piedimonte. Un frammento di mosaico che faceva parte dell’antico pavimento dell’atrio riporta l’anno 1896. Si può anche ipotizzare che la costruzione originaria sia databile precedentemente, ovvero alla fondazione della colonia operaia sulla riva sinistra dell’Isonzo. Il merito dello sviluppo industriale di Gorizia lo si deve attribuire all’intraprendenza industriale dei baroni Ritter de Zahony, una nobile casata di origine tedesca. A partire dagli anni Quaranta dell’Ottocento, i Ritter rilevano delle proprietà in località Straccis, acquisendo pure degli opifici già esistenti. Negli anni a seguire, l’attività dei Ritter si espande, tanto che vengono impiantati un mulino, una filanda, una cartiera e dei magazzini. Il gruppo industriale Ritter dispone sostanzialmente dell’intero apparato produttivo lungo il corso dell’Isonzo. Nella seconda metà dell’Ottocento, gli stabilimenti produttivi dei Ritter sono collegati alla città storica mediante una passerella e costituiscono un vero e proprio complesso industriale, capace di dare occupazione a più di 2.000 operai. Parallelamente all’espansione industriale, i Ritter sviluppano un’attenta politica paternalistica e assistenziale, molto diversa rispetto ai metodi brutali usualmente adottati in altre realtà tessili del Goriziano. La scarsità di abitazioni per le famiglie dei lavoratori induce i Ritter, a iniziare dal 1871, a costruire il villaggio operaio di Straccis. Oltre alle case, il quartiere viene dotato di tutte quelle strutture necessarie a soddisfare le esigenze degli abitanti del borgo industriale. La lodevole iniziativa mira al miglioramento del benessere degli operai. Il piano generale del villaggio prevede la realizzazione di una serie di edifici da destinare a mensa, dormitorio, lavatoio, infermeria, oltre ad una scuola elementare e ad un asilo infantile destinati ai figli degli operai. Lo scoppio della prima guerra mondiale arresta inesorabilmente l’attuazione e lo sviluppo di questo piano di espansione industriale. Nel corso della Grande Guerra anche il fabbricato scolastico viene danneggiato, così come gran parte del centro abitato di Piedimonte. Dopo il conflitto, in una città passata all’Italia ma completamente da ricostruire, l’edificio realizzato sotto l’amministrazione asburgica, viene intitolato alla regina Margherita di Savoia, la prima sovrana d’Italia (1856-1926). A Roma, già nel 1888, alla regina venne intitolata la prima scuola pubblica dell’Italia unita. Nel 1920 l’Ufficio provinciale regolazioni architettura, l’Upra, diretto dall’architetto Max Fabiani provvede alla redazione del piano di regolazione parziale di Piedimonte. In mappa è ben visibile la sagoma della scuola. Probabilmente negli anni Cinquanta e negli anni Settanta l’edificio è oggetto di interventi di ristrutturazione. In epoche più recenti, l’edificio è stato la sede del Consiglio circoscrizionale di Piedimonte, prima di essere abbandonato. Oggi è completamente inutilizzato.
Fondazioni in pietra, struttura portante in pietrame e muratura di mattoni, copertura con struttura in legno e rivestimento in coppi di laterizio.