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facciata principale
Il fabbricato daziario – con la sua facciata su via Boccaccio rivolta verso il mercato coperto – occupa un lotto di terreno adiacente allo spazio all’ingrosso, in posizione angolare. A sinistra dell’edificio si sviluppa un corpo di fabbrica longitudinale, più stretto e più basso, delimitato esternamente dal muro di cinta dell’area commerciale. Il mercato all’ingrosso era infatti perimetrato da edifici destinati a magazzini. Il progetto di riqualificazione dell’intera area prevede la demolizione di questi volumi, ad eccezione di quelli lungo via Boccaccio. Lungo la strada verrà mantenuta la recinzione scandita da lesene e cornici. Va rilevato come gli elementi decorativi che scandiscono il ritmo della facciata, riecheggiano l’eclettismo diffuso in città prima della guerra. Nonostante l’edificio daziario risalga alla fine degli anni Venti, il fronte strada presenta una evidente assonanza stilistica con le architetture eclettiche di inizio secolo. La facciata della “Casa del Dazio”, allineata con l’alto muro di cinta dell’area mercatale, è segnata verticalmente da quattro lesene, con ricco capitello composito a cui si sovrappone una trabeazione con rilievi in corrispondenza degli elementi verticali. Il coronamento a chiusura del tetto a terrazzo è segnato da un parapetto con colonnine intercalate da pilastrini decorati. Gli elementi decorativi prefabbricati che rivestono il prospetto sono in pietra artificiale. La pianta dell’edificio ha una forma quadrangolare irregolare e presenta un unico piano fuori terra. L’ingresso principale è al centro della facciata e due grandi vetrate con accesso indipendente sono poste ai lati. Le ampie aperture sono dotate di avvolgibile metallico. Dal piano stradale si accede ad un ampio vano di accettazione del pubblico, affacciato sul prospetto principale. Attraverso un corridoio si accede agli ambienti di servizio, ai vari uffici e alla direzione. Le facciate sul retro non presentano elementi architettonici significativi. L’evidente degrado della facciata testimonia lo stato di abbandono dell’edificio. Con ogni probabilità, dall’epoca della sua costruzione, lo stabile non ha beneficiato di alcun intervento di manutenzione.
La costruzione di questo piccolo edificio risale alla seconda metà degli anni Venti del Novecento. Viene realizzato in un’area adiacente al mercato all’ingrosso per ospitare gli uffici delle imposte di consumo. Per la sua destinazione d’uso lo stabile è conosciuto come la “Casa del Dazio”. Dopo la Grande Guerra Gorizia è una città profondamente ferita. Il patrimonio edilizio del centro storico registra estese e gravi distruzioni. I piani regolatori del primo dopoguerra concordano nel collocare nel tessuto urbano del centro cittadino i grandi servizi di carattere culturale, sociale ed economico. Oltre alle scuole, al teatro, al palazzo postale, anche le attrezzature commerciali occupano uno spazio privilegiato. Il mercato coperto viene realizzato nella seconda metà degli anni Venti, vicinissimo all’area del mercato all’ingrosso già esistente. Questo spazio si estende su un’ampia superficie quadrangolare con un ingresso da via Santa Chiara e un ulteriore accesso da via Boccaccio, esattamente sul lato opposto. Dei corpi di fabbrica bassi ed estesi longitudinalmente sono posti lungo il perimetro dell'area e sono concepiti come magazzini a servizio del mercato. Da molti anni, dopo la dismissione della funzione all’ingrosso, l’area del mercato viene utilizzata come parcheggio. Anche l’edificio daziario, venendo meno l’attività commerciale, cade in disuso. Oggi il fabbricato versa in uno stato di abbandono e di profondo degrado. Nel 2006 la Soprintendenza per i Beni Culturali e Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia dichiara "l'insussistenza dell'interesse culturale” per la zona del mercato all’ingrosso, tra via Boccaccio e via Santa Chiara. L'unica notifica di "interesse culturale" riguarda l'immobile denominato "Casa del Dazio". Il decreto n. 1915/06 del 3 agosto 2006 dichiara: "benché l'Ex Ufficio Imposte di Consumo sia stato costruito alla metà degli anni Venti del Novecento, risulta palese la sua assonanza stilistica con le architetture eclettiche di inizio secolo: la semplicità del linguaggio architettonico è sottolineata dal ricco disegno plastico dei capitelli che sormontano le lesene oltre che dal coronamento a balaustra”. Attualmente quest’area è interessata da lavori di riqualificazione. L'intervento progettuale prevede la demolizione di gran parte dei magazzini perimetrali esistenti, così come buona parte del muro di cinta. Si sono rimosse le strutture metalliche delle pensiline interne all’area mercatale e si è asportata la pavimentazione stradale. Il progetto prevede la realizzazione di un parcheggio a raso e una struttura polifunzionale coperta, scandita dalla ripetizione di sei navate a due falde, in parte trasparenti in policarbonato e in parte opache in pannelli di acciaio. Lungo via Boccaccio viene mantenuto il corpo di fabbrica originario, delimitato dalla recinzione scandita da lesene e cornici, in modo tale da richiamare la memoria visiva di questo spazio urbano. Al momento (2024), per l’edificio daziario sono previsti solo dei lavori di ordinaria manutenzione, in attesa di ulteriori risorse per il suo recupero. Il progetto della piazza coperta tiene in debita considerazione il futuro restauro dell’ex edificio delle imposte. La “Casa del Dazio” potrebbe divenire un luogo di fruizione sociale, turistica, musicale a servizio dell’area dell’ex mercato.
Murature di elevazione in mattoni di laterizio, intonacate. In facciata elementi decorativi in pietra artificiale. Tetto piano realizzato con solai in laterocemento e manto in guaina impermeabilizzante.