L’immobile, composto da due corpi abbinati a «L», presenta un’architettura di grande razionalità, in relazione alla particolare funzione; le aperture in facciata rispecchiano la disposizione interna delle aule, con un ritmo uniforme che permette una coerente distribuzione delle pareti divisorie. Ad un basamento in pietra di Aviano corrisponde, al piano rialzato uno spiccato in travertino chiaro spazzolato: le cornici di gronda sono invece in pietra artificiale. La molteplicità dei suggerimenti ancora vincolati agli insegnamenti del Razionalismo italiano, che inevitabilmente per un certo periodo caratterizzarono l’architettura del dopoguerra, venne tradotta dall'architetto Mariano Pittana in una scrupolosa professionalità priva di sperimentazioni, impostando un edificio sobrio e severo. Alcune necessità di carattere economico determinarono la ricalibratura delle proporzioni fra le superfici intonacate e quelle rivestite in travertino, ridotte per contenere i costi.
Il complesso rappresenta uno dei luoghi simbolo della rinascita della citta dopo le distruzioni patite nel secondo conflitto mondiale. L’attuazione del progetto avvenne attraverso un concorso nazionale, bandito nel 1948. Fra i sette partecipanti la giuria scelse il gruppo contraddistinto dal motto «Sede Sapientae», i cui componenti erano l’architetto udinese Mariano Pittana e l’ingegnere Mario Marzin, che nella circostanza furono coadiuvati dal geometra Nello Camilot. Il disegno era stato valutato positivamente sia per la razionale dislocazione planimetrica sia in ragione della migliore esposizione solare delle aule. Il complesso fu realizzato in quattro stralci funzionali fra il 1949 e il 1956, ma le opere di completamento si protrassero sino al 1960. I bassorilievi collocati nell’Aula Magna, opera di Giuseppe Zigaina, sono ancora in loco; la facciata e caratterizzata dalla presenza di un elegante orologio di fabbricazione Solari. Il complesso ha ospitato diversi istituti scolastici. Ad oggi è sede del Liceo Giacomo Leopardi - Ettore Majorana. L'originaria aula Magna è stata convertita in sala cinematografica, divenendo Sede dell'Associazione Cinemazero.
Pordenone Novecento, Pordenone Novecento. Guida alle architetture, Pordenone 2016