in basso a destra nel campo figurato: ·1518·/ ·A·V·
in basso: Augustin Venetis, or [...]
La tavola fa parte di una serie dei "Quattro evangelisti" eseguita da Agostino Veneziano nel 1518. Quanto agli originali, la critica è stata divisa nel ravvisarvi degli affreschi realizzati da Giulio Romano o Perin del Vaga sulla volta della cappella di S. Maria Maddalena in Trinità dei Monti a Roma, partendo da quanto afferma Vasari nella "Vita" di Marcantonio Raimondi, al quale attribuisce la serie delle stampe. Mentre la Massari attribuisce a Giulio Romano l'invenzione dei quattro originali, dei quali non si conosce però l'ubicazione (Massari, 1993, pp. 15-18), Gnann esclude per motivi stilistici la paternità del Pippi, propendendo con decisione per l'attribuzione a Raffaello e proponendo come datazione il 1516 (Oberhuber - Gnamm, 1999, pp. 84-85, sch. 22). Nel '700 i rami, oggi dispersi, erano in possesso dell'editore Carlo Losi di Roma e, dato l'ampio utilizzo, erano ridotti rispetto allo stato originale. La data 1774 e l'indirizzo, cui attribuiamo anche san Luca, si desume dalla scritta che compare nel "San Matteo" della stessa serie: "Romae 1774. Apud Carolum Losi". La stampa è incollata su un foglio di mm 255x170.
Morandotti A., Schede, in La Galleria Nazionale d'Arte Antica di Trieste. dipinti e disegni, Trieste/ Cinisello Balsamo 2001
Menis G.C., La chiesa di San Giorgio nel Castrum Nemas, Udine 1993
Monod L., Le prix des estampes anciennes et modernes, Paris 1920-1928, I-VIII