Merian Matthäus il Vecchio, XVII

Oggetto
stampa di riproduzione
Soggetto
pianta di Palmanova
Titolo
Nova Palma
Autore
Merian Matthäus il Vecchio (1593/ 1650) - disegnatore/ incisore
Cronologia
1688
Materia e tecnica
carta/ acquaforte
Misure impressione
mm - altezza 281, larghezza 310
Misure foglio
mm - altezza 338, larghezza 380
Codice scheda
S_124828
Collocazione
Trieste (TS)
Sede del Dipartimento studi umanistici
smaTs. Archivio degli scrittori e della cultura regionale. Lascito Fonda Savio
Iscrizioni

recto, in alto al centro: NOVA PALMA

recto, in alto a sinistra, tondo: PASCALE CICONIA VENETIAR ETC. DNI. 1593

recto, in alto a destra, tondo: FORIIVULII ITALIAE ET CHRIS FIDEI PROPVGNACVLVM / IN HOC SIGNO TVTA. / PALMA

Il foglio mostra la pianta a volo d’uccello della città di Palmanova in Friuli, tratta dall’opera pubblicato per la prima volta nell’Itinerarium Italiae curato da Martin Zeiller con incisioni di Matthäus Merian, pubblicato per la prima volta nel 1640. Per le dimensioni del foglio l’esemplare in esame viene però da una successiva riedizione, tratta dallo stesso rame, presente nella Topographia Italiae edita da Matthäus Merian nel 1688 a Francoforte. La mappa è palesemente ripresa, con diverse semplificazioni, da quella disegnata alla fine del Cinquecento da Frans Hogenberg per la raccolta Civitates Orbis Terrarum e ha pochissimi riscontri con la reale struttura urbana della città-fortezza friulana. Corrispondono infatti soltanto gli assi viari che si irradiano a raggiera dalla piazza centrale, mentre soltanto una parte marginale degli edifici descritti nella mappa erano stati realizzati all’epoca della stesura del disegno. L’incisore svizzero Matthäus Merian è noto per la sua cospicua produzione confluita quasi interamente nei 21 volumi della Topographia, realizzata a Francoforte in collaborazione col figlio Matthäus Merian Jr. (1621- 1687) e col cartografo tedesco Martin Zeiller (1589- 1661) a partire dal 1640. L’opera includeva un gran numero di piante di città e di carte di numerose regioni del mondo. Molte di queste incisioni sono state poi raccolte da J. Ph. Abelin in un’opera intitolata Theatrum Europaeum, pubblicata a Francoforte tra il 1617 e il 1638 e ristampata con continui aggiornamenti fino agli inizi del Settecento.

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BIBLIOGRAFIA

De Grassi, Massimo, Schede, in "Ricorda e Splendi". Catalogo delle opere d'arte dell'Università degli Studi di Trieste, Trieste 2024